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Le novità di aprile nel mondo dell’enogastronomia

Aprile è il mese dell’esplosione della Primavera, di Pasqua e di tante proposte gourmet. Eccovi qualche idea per festeggiare un mese ricco di sorprese. Senza dimenticare alcuni spunti di riflessione.

Benvenuti in aprile, il mese dell’esplosione della Primavera, ma anche di Pasqua e di tante occasioni per divertirsi e per riflettere. Un mese entusiasmante ricco di novità o di riconferme nel mondo dell’enogastronomia. È il mese in cui i ristoranti presentano i loro nuovi menu, in cui si cercano proposte originali o classiche per preparare la tavola pasquale. Si torna soprattutto a discutere di futuro. Noi vi segnaliamo alcune novità e spunti di discussione interessanti.

Le novità di aprile nel mondo dell’enogastronomia

Il nuovo menu Ultra by “The Manzoni”: dalla primavera all’estate

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Che cosa: mangiare andando oltre ogni schema

Dove: The Manzoni, il design restaurant di Tom Dixon, a pochi passi dal Teatro alla Scala di Milano

Perché: è un ristorante dove trionfano i colori, le consistenze, i sapori, le sfumature. I piatti dello chef Giuseppe Daniele sono pensati con la ragione e realizzati con il cuore. La loro originalità? Esprimere un pensiero filosofico come se fosse un gioco per il palato. Già dall’antipasto, Quaglia in tre consistenze, prugne e patata soffiata, comprendiamo che il nostro sarà un percorso gastro-filosofico. Le Linguine “Gerardo di Nola” con scampi, aglio nero e burrata sono per la complessità del pensiero un piatto hegeliano, ma che si trasforma in shilleriano per la sua traduzione poetica. Il Coniglio ripieno, cicoria, salsa ai pinoli e fondo piccante è una proposta talmente ricca di sapori da poter essere accostato alla filosofia kantiana. Menzione super dovuta all’ Uovo alla catalana e passion fruit del pastry chef Halit Gajda. Un piatto degno di un artista quale Salvador Dalì. Inoltre vi assicuriamo che pranzare o cenare al The Manzoni è un tuffo nel magico mondo di un maestro di stile: Tom Dixon.

La cucina italiana candidata Patrimonio Unesco 2023 come insieme di saperi locali

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Che cosa: il riconoscimento della cucina come prodotto identitario dell’Italia

Dove: Unesco

Perché: nel nostro Paese il cibo è cultura, poche nazioni possono vantare il numero di ricette regionali con un’antica tradizione gelosamente custodita. Ogni ricetta racconta una storia, una leggenda, un sapere locale e una ritualità popolare. Il dossier che candida “La cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco” la definisca “un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali“. L’italiano è ossessionato dal cibo. Ne parla sempre, lo ama mangiare e spesso preparare. Non potrebbe mai vivere lontano dalla tavola. È la nostra identità, è ciò che ci fa riconoscere nel mondo. Il cibo è anche il motore della nostra economia. I nostri prodotti sono esportati con successo e spesso attirano nel nostro Paese molti turisti.

La presentazione della nuova cantina siciliana Tenute Ballasanti

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Che cosa: il vulcanico e scoppiettante incontro tra il Nord e il Sud attraverso tre vini

Dove: Ristorante Aprea a Milano

Perché: presentata il 21 marzo, il primo giorno di primavere, la nuova cantina Tenute Ballasanti rappresenta l’incontro di due regioni, di due caratteri, di una coppia mista, formata da Manuela Seminara, donna solare, fiera della sua sicilianità, e da Fabio Gualandris, un tenace imprenditore che sa come realizzare i desideri. Il sogno di Manuela di “fare qualcosa per la mia Etna” è nato quando il padre le ricordava che per ragionare “occorreva posare i piedi sulla nuda terra”. E, quando Fabio, togliendosi le scarpe, ha “sentito” il terreno dell’Etna, il sogno ha cominciato a realizzarsi. L’Etna, la montagna, è femmina ed è la parte emotiva che si trova nei tre vini proposti da Tenute Ballasanti: Il Tenace, Il Temerario e Il Sublime. Il Tenace, nato da uve 100% carricante, presenta al naso un profumo balsamico, floreale, con un finale ferroso e minerale. Al palato è sapido e avvolgente. Il Temerario esprime il carattere del Nerello Mascalese. Il suo profumo, intenso con note balsamiche su sfondo floreale e fruttato, lievemente rugginoso, accompagna un sorso armonico, supportato da tannini integrati e da una buona mineralità. Il Sublime, un vino che nasce da un vigneto centenario, dal colore rosso intenso e profondo, presenta sentori di ribes e pepe nero su sfondo vanigliato e lievemente rugginoso.

La presentazione del Custoza Superiore Doc Brolo dei Giusti, un vino dalle mille sfumature

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Che cosa: al via un progetto internazionale per rivalutare un vino di grande valore

Dove: Dogana Veneta – Lazise (Vr) con una degustazione condotta da Nicola Frasson, curatore della guida Gambero Rosso.

Perché: un nuovo vino entra a far parte di Brolo dei Giusti, la linea dedicata all’alta ristorazione di Cantine di Verona. Dopo il Valpolicella Superiore Doc, l’Amarone della Valpolicella RiservaDocg e il Passito Doc, nasce il Custoza Superiore Doc. La referenza del gruppo scaligero, nato nel 2021 dalla fusione di Cantina Valpantena, Cantina Colli Morenici e Cantina di Custoza, si compone di cinque varietà di uve – cortese, garganega, friulano, Incrocio Manzoni e chardonnay – coltivate in cinque ettari di terreno, tutti compresi nella frazione di Custoza, nel comune di Sommacampagna e nel cuore della denominazione veronese. Il Custoza è un vino che racconta il suo territorio con diverse declinazioni e interpretazioni, il cui denominatore comune è l’acidità, la sapidità, la freschezza e l’avvolgente finale persistente. Si abbina a diverse proposte culinarie, dai primi piatti alle crudité, dal pesce di mare e di lago ai crostacei fino alle carni bianche in umido.

Valhrona e la presentazione del progetto “Credito al futuro”

credito al futuro

Che cosa: cibo, solidarietà, costruzione del futuro

Dove: Legance in via Broletto 20 a Milano

Perché: presentati i risultati del progetto “Credito al Futuro” dalla Fondazione Don Gino Rigoldi in collaborazione con la Fondazione CESVI e sostenuto da Intesa Sanpaolo, attraverso il programma Formula. 140 ragazzi e 73 ragazze tra i 16 e i 29 anni a rischio di futuro sono riusciti a intraprendere un percorso positivo. Come sottolinea Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, occorre smettere di definire i giovani con disagio con Neet, un termine negativo che impedisce di cogliere le diversità e le potenzialità di ciascuno di loro. Don Gino Rigoldi sottolinea l’importanza di sviluppare un pregiudizio positivo nei confronti dei giovani al fine di valorizzarne le capacità. É giunto il tempo di cercare di comprendere i fenomeni di disagio giovanile, partendo da una riforma della scuola. L’obiettivo è quello di incentivare la costruzione di relazioni e di comunità. In questo percorso assume importanza anche il ruolo delle aziende. Così Valhrona, produttore francese di cioccolato premium certificato BCorp, ha deciso di partecipare al progetto. Come ricorda Igor Maiellano, Business Unit Valhrona Italia: “collaborare con il progetto di Don Rigoldi significa sostenere i ragazzi e il loro futuro in nome della loro realizzazione personale e lavorativa. Tutti hanno diritto di avere un’opportunità e sognare“.

Il Teroldego della Cantina La Vis per festeggiare Pasqua e tutte le feste di aprile

la vis

Che cosa: un vino che restituisce nel calice il sapore vero e autentico del terroir

Dove: le Colline Avisiane, a pochi chilometri a nord di Trento, sono il bacino d’elezione di Cantina La-Vis, storica realtà cooperativa trentina

Perché: Vino simbolo del Trentino, prodotto da un’uva a bacca rossa, si caratterizza per la morbidezza, rotondità e freschezza. Ha profumi di frutti di bosco, spezie ed erbe balsamiche e un gusto piacevole ed equilibrato. È un vino legato al territorio che, come ricorda Mario Soldati può essere definito un “vino sublime”. Vino che ha “un sapore caratteristico, riconoscibile tra mille”. Gli abbinamenti? Si sposa molto bene con primi piatti a base di carne (in particolare con la carne rossa alla griglia), se invecchiato è perfetto con zuppe o secondi di carne come selvaggina o arrosti. Ottimo l’abbinamento con il risotto al Teroldego o con le pappardelle al sugo di lepre. Inoltre per chi crede che cibom, è cultura è importante ricordare che a cantina La Vis è stata una delle prime realtà italiane ad intraprendere progetti innovativi quali la Zonazione ed il Progetto Qualità in nome della valorizzazione del territorio trentino.

L’Uovo di Pasqua di Simona Solbiati che non ti aspetti!

Solbiati Cioccolato

Che cosa: uova di Pasqua decorati a mano

Dove: Solbiati Cioccolato

Perché: non è Pasqua senza un uovo di cioccolato da rompere ma forse non tutti conoscono la complessità della loro realizzazione. Ogni prodotto viene lavorato singolarmente e per la realizzazione di ogni guscio lo stampo, all’interno del quale è stato colato il cioccolato, viene “girato” a mano circa 50 volte. Un grande classico della produzione pasquale della maître chocolatier meneghina sono le uova tradizionali decorate a mano con disegni floreali e di ispirazione primaverile o con piccoli e raffinati cuori, suo marchio di fabbrica. Due le nuove versioni: l’uovo “Alto Rilievo” e “L’uovo nell’uovo”. Il primo è composto da un guscio di cioccolato fondente e da una lastra tagliata a mano in cioccolato al latte a cui viene applicato un soggetto pasquale. L’uovo nell’uovo rappresenta invece il trionfo dell’uovo pasquale, un uovo di cioccolato fondente che contiene al suo interno un uovo di cioccolato al latte riempito con zuccherini e piccoli ovetti colorati dal cuore fondente.

Dove va la pasticceria contemporanea?

tavola spigolosa

Che cosa: la nuova generazione e la sostenibilità a 360 gradi

Dove: Tavola Spigolosa

Perché: la nuova generazione dei pasticcieri italiani, oltre ad avere una mentalità imprenditoriale, abbraccia una sostenibilità che coinvolge le materie prime, la ricerca della storia di ogni ingrediente, il rispetto del territorio, la costruzione di una rete imprenditoriale per collaborare e scambiarsi informazioni. Non solo, l’esigenza di creare un posto di lavoro, dove i lavoratori siano felici. Un’inclusione sociale che è più corretto definire connessione o, come suggerisce Fabio Longhin,colleganza”. Il motto di Fabio è: “io sono perchè noi siamo“. I giovani pasticcieri non rinnegano la tradizione, ma vogliono ricercare, creare- e perché no- provovcare. Stefano Guizzetti, noto come Ciacco, sperimenta continuamente. Un esempio? Il suo gelato alla terra o al fieno. Le tendenze per l’imminente futuro? La ricerca di nuove forme, la diminuzione dell’utilizzo degli zuccheri, il ritorno della crostata e il trionfo dei lievitati.

 

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