in

Gli insetti in cucina: ok dall’EFSA al consumo dei vermi gialli

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha dato il via libera al consumo alimentare delle larve gialle delle tarme della farina. Ma noi siamo pronti a mangiare ciò che non fa parte del nostro bagaglio culturale?

Dopo Expo tutti a parlare  dell’utilizzo degli insetti in cucina. Tutti a auspicare e ad aspettare il novel food, ovvero il regolamento di commercializzazione per l’Europa di alimenti e ingredienti prima vietati e ora ammessi. Si è iniziato con le formiche e le loro uova, le cavallette e alcune larve, ora tocca ai vermi gialli: le larve del Tenebrio molitor, più noto come tarma della farina, o tenebrione mugnaio. L’Efsa ha appena dato il primo via libera al loro consumo in cucina. Inevitabile la riapertura del dibattito: sono salubri? Sono gustose? Altri si interrogano su come si cucinano e la maggioranza su come superare il naturale ribrezzo. Ricordiamo che cibo è cultura e che gli insetti non fanno parte del bagaglio culturale enogastronomico europeo.

Perchè l’ok alle larve gialle

Nel rapporto dell’EFSA si legge che «non ci sono problemi di sicurezza», che hanno «un alto contenuto proteico», «che il consumo non è svantaggioso dal punto di vista nutrizionale». Unico limite riguarda i soggetti allergici: «il gruppo di esperti scientifici ritiene che il consumo di questo NF (novel food) può indurre sensibilizzazione primaria e reazioni allergiche alle proteine ​​dei vermi della farina gialli e può causare reazioni allergiche in soggetti con allergia ai crostacei e agli acari della polvere». Perchè si possano proporre ai consumatori dovranno passare almeno 7 mesi. La decisione dovrà essere presa in considerazione dalla Commissione Europea che dovrà indicare per quali prodotti potrebbero essere utilizzate le larve gialle. I singoli stati membri dell’Unione dovranno poi dare il loro parere favorevoli per metterli sul mercato.

Commento famelico

Al di là del dibattito che tornerà ad accendersi, rimane un quesito di fondo: dove li troveremo, ammesso che li vorremo comprare e cucinare? Le grandi catene sembrano scettiche e nell’immediato non hanno nessuna intenzione di proporli, essendo più interessate a presentare ai propri clienti prodotti della tradizione o legati al territorio, aumentando l’offerta di referenze biologiche. Lo stesso vale per le catene biologiche e quelle specializzate in importazione di prodotti esotici. I ristoratori? Nessuno prevede di stravolgere i propri menù per introdurre piatti a base di insetti. E se ancora una volta dessimo credito a notizie infondate, un po’ create ad arte? L’Italia è la terra dell’enogastronomia, di ricette invidiate e imitate in tutto il mondo…perché allontanarci dalla nostra tradizione e dalla nostra identità? Per salvare il Pianeta? Forse ci sono altri modi più efficaci. Grazie all’inquinamento la popolazione degli insetti, necessaria per la sopravvivenza di animali come gli uccelli, è diminuita del 40%. Sicuri che proporre gli insetti in cucina risolva il problema? E se partissimo da una sana e consapevole lotta agli sprechi? Ogni famiglia italiana getta nella spazzatura 360 euro di cibo all’anno. Non è meglio ricordare che cibo e cultura vanno di pari passo e che è più facile educare al rispetto e alla consapevolezza che cercare strade fantasiose, che non hanno nulla a che fare con la nostra identità?

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

Come fare i vol-au-vent: le loro origini regali. Un antipasto gourmet

Come fare i vol-au-vent, antipasti gourmet e regali

consigli per preparare e cucinare gli spinaci: come sceglierli, quali proprietà hanno

10 consigli per preparare e cucinare gli spinaci perfettamente