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In Francia il freddo danneggerà il raccolto di uva

I viticoltori francesi contano i danni del peggior gelo degli ultimi anni. Le inattese gelate hanno danneggiato i vigneti dove sono prodotti alcuni dei vini più conosciuti del paese. 

Per scongiurare il gelo durante la notte di martedì e mercoledì, gli agricoltori di tutta la Francia – come racconta Le Monde– hanno acceso migliaia di piccoli fuochi e candele vicino alle loro viti o agli alberi da frutto. Che cos’è successo? In varie regioni della Francia le temperature sono scese improvvisamente fino a 6 gradi sotto zero. A soffrirne di più sono state la regione sud-occidentale di Bordeaux, ma anche la Borgogna, nella Francia centro-orientale, e la Valle del Rodano, più a sud. A danneggiare le piante è stato soprattutto lo sbalzo delle temperature. Infatti nei giorni precedenti alle gelate si erano registrate giornate calde.

La Francia e la raccolta dell’uva

Jérome Despey, segretario generale del sindacato di agricoltori e viticoltori del dipartimento dell’Hérault ha riferito che c’erano state estese gelate anche nel 1991, nel 1997 e nel 2003, ma che quelle di quest’anno sono di gran lunga le peggiori. Si teme un raccolto scarso, addirittura il peggiore degli ultimi 40 anni. Non manca chi prevede un calo di produzione del 40%. I danni investiranno anche la regione dello Champagne. Il ministro dell’Agricoltura francese Julien Denormandie ha valutato i danni che hanno coinvolto centinaia di migliaia di ettari di terreni e ha dichiarato che il governo interverrà con un pacchetto di aiuti di emergenza per affrontare un «disastro ambientale per l’agricoltura».

Oltre ai vigneti, sono stati danneggiati anche i raccolti di kiwi, albicocche e mele. Questo a dimostrazione  di quanto sia urgente affrontare i temi ambientali, soprattutto il cambiamento climatico. L’inaspettato abbassamento delle temperature ha provocato danni anche in Italia, in particolare in Piemonte e Toscana, regioni vocate alla produzione dei migliori vini italiani.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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