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Gita alternativa? I musei del cibo in Italia

Musei che raccontano la storia e il processo di produzione di molti prodotti

Il cibo italiano si sa, specialmente all’estero, è venerato come una vera e propria divinità. Non tutti sanno però che la patria della dieta mediterranea ha dato vita negli ultimi anni a dei musei piuttosto singolari.

Stiamo parlando dei musei del cibo, veri e propri musei dedicati ad alcuni dei più famosi e apprezzati alimenti nostrani. Spesso sorgono nei piccoli centri, a volte in dimore di prestigio – è il caso ad esempio del museo dell’aceto nella Rocca Rangoni di Spilamberto o quello del salame Felino nell’omonimo castello trecentesco – e attraverso strumenti di lavoro, immagini fotografiche e spesso anche assaggi e degustazioni rendono omaggio alle migliori prelibatezze del Paese, raccontandone origini, tradizioni e i legami con un particolare territorio. Che siate insaziabili gourmet o semplici curiosi, ecco una selezione dei più curiosi musei del cibo in Italia, per una gita alternativa.

museo del paneIl museo del pane vi aspetta a Sant’Angelo Lodigiano

Nato nel 1983 nel suggestivo Castello Morlando Bolognini di Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), il Museo del pane racconta la trasformazione della spiga in pagnotta. Le tavole dei vari tipi di cereali, gli attrezze del mestiere e la ricostruzione degli antichi forni sono esposti lungo le cinque sale del museo. Da non perdere la terza sala, una vera chicca, che custodisce oltre 500 forme di pane provenienti dall’intera Italia, oltre che da numerosi paesi esteri. www.museilodi.it

A Imperia si va per il museo dell’olivo

Patria dell’olio ligure, la città di Imperia ospita in una palazzina liberty un museo dedicato all’olivo. Ad aprirlo è stata la ditta Fratelli Carli alla scopo di far conoscere le proprietà e virtù dell’olio – dalla cucina alla cosmesi – attraverso un accurato percorso storico e geografico. Al visitatore sono proposti tre differenti percorsi tematici: l’olivo in 6.000 anni di storia; la coltivazione dell’olivo; e la produzione dell’olio d’olivo. Inaugurato nel 1922, il museo è circondato oggi dallo stabilimento oleario e, nei periodi di spremitura, è possibile anche visitare il frantoio. www.imperiapost.it

musei del cibo salame felinoParma è la capitale dei musei del cibo

Parma, non a caso città creativa Unesco per la gastronomia, vanta addiritura un circuito di Musei del Cibo, percorsi espositivi dedicati ai più famosi prodotti tipici del parmense:

– La Corte Castellazzi di Soragna, nell’Ottocento casello per la trasformazione del latte, ospita il Museo del Parmigiano Reggiano con tanto di storia e degustazione finale

– L’ex Foro Boario di Langhirano, dove un secolo fa si svolgeva la compravendita di bestiame, accoglie i musei dedicati al prosciutto e al salame felino.

– La Corte Giarola di Collecchio è sede del Museo della Pasta e dal 2010 anche del Museo del Pomodoro, un’incursione tra tecniche di coltivazione e visite con degustazione www.museidelcibo.it

Per il museo dell’anguilla tappa a Comacchio

E non poteva che avere sede a Comacchio, piccolo gioiello della provincia di Ferrara, il museo dedicato a sua maestà l’anguilla. La struttura sorge in un’antica fabbrica dove in origine avveniva la lavorazione del pesce. Oggi a tenerla in vita è l’impegno di numerosi volontari che per il piacere di turisti e visitatori preparano anguille, acquadelle e acciughe marinate da degustare e acquistare. Il laboratorio è invece in funzione solo nel periodo da ottobre a dicembre, ovvero quando le anguille migrano verso le Valli di Comacchio. www.ferrarainfo.com

Per i golosi c’è anche quelo del cioccolato a Norma

A Norma, piccolo borgo dei Monti Lepini (Latina), è custodito immerso nel verde il museo del cioccolato. Una vecchia fabbrica ricostruita con i macchinari originali ripercorre la storia di questo amato prodotto dai tempi dei Maya fino ai giorni nostri. La più grande attrazione è la “Fonte” di cioccolato da cui visitatori di ogni età possono attingere goduriosi assaggi. www.aroundfamily.it

musei del cibo confetti sulmonaA Sulmona c’è il museo dei confetti

Simbolo per eccellenza di feste e ricorrenze – matrimoni, anniversari, battesimi – il confetto è infine il protagonista assoluto del museo di Sulmona. Presso la cittadina abruzzese, profondamente segnata dall’industria dolciaria, si trova la ditta Pellino, che dal lontano 1783 produce mandorle ricoperte di zucchero. Qui potrete trovare una ricca esposizione di antichi macchinari e attrezzature usate per la confetteria, oltre alla ricostruzione di un laboratorio del Settecento e a numerose stampe e fotografie d’epoca. www.visit-sulmona.it

Uno sguardo all’estero

Museo del Torrone e del Cioccolato a Barcellona

Il Museo del Torrone e del Cioccolato di Barcellona è uno spazio creato dalll’azienda Agramunt per fare conoscere la cultura gastronomica del torrone e destagionalizzarme il consumo. Il museo si trova in un edificio del 1910 sulla Rambla de Canaletas, a cui si accede attraverso il negozio di Torrons Vicens.

Il museo racconta anche l’evoluzione della Xocolata Jolonch, di proprietà della famiglia Velasco, uno dei cioccolatini più antichi d’Europa (1770). La tradizionale produzione del cioccolato in tazza è ricreata in una delle sale del museo, progettata per simulare una cioccolateria dei primi del Novecento.

 

 

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Written by Alessandra Cioccarelli

Le mie radici sono milanesi, lo sguardo... sempre in viaggio. Scrittura e didattica sono la mia passione e diventata giornalista mi sono specializzata nel settore cultura, viaggi ed enogastronomia. Alla Paolo Grassi ho incontrato la scrittura creativa e dal 2017 sono co-founder di Famelici.it. Cosa amo raccontare? Posti segreti, itinerari curiosi, storie insolite e contaminazioni di saperi...

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