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Frontone: il castello, la crescia e i mercatini di Natale

È ormai tempo di mercatini di Natale. Chi non ha voglia di immergersi nelle magiche atmosfere natalizie e magari, in un luogo incantato, incontrare Babbo Natale? Noi vi segnaliamo una meta insolita, ma affascinante: Frontone, nelle Alte Marche.

È bello scrivere di Frontone, un piccolo borgo marchigiano, in provincia di Pesaro e Urbino, conosciuto anche come “La piccola Svizzera delle Marche“. L’occasione per immergersi nelle sue magiche atmosfere è stato un viaggio stampa organizzato da Tipicità Marche, promosso per fare conoscere un territorio attraverso cibo e cultura.

A Frontone si racconta un tempo che è la nostra storia

Nella placida vallata ai piedi dell’imponente massiccio del Monte Catria, come se fosse uscito da un film di Ingmar Bergman, si erge il borgo medievale di Frontone, uno dei più bei borghi delle Alte Marche. Andarci è come viaggiare nell’ XI secolo, perdendosi nelle piccole viuzze costeggiate da casette in pietra, rese ancora più belle da colorate fioriere.

frontone: la rocca

Il borgo è conosciuto per la maestosità della Rocca e del Castello, la cui storia è legata alle sorti delle famiglie che si sono succedute al potere nel territorio circostante. Dopo i signori di Gubbio, il dominio è passato nelle mani dei Montefeltro e quindi dei Della Rovere. Dopo un passaggio alla famiglia Della Porta, il Castello e la Rocca sono stati acquisiti dal Comune nel 1985 per farne il cuore pulsante della proposta culturale del piccolo borgo. Inutile dirvi che da qui si godono magnifici panorami! Lo sguardo spazia dal Monte Nerone alle placide colline che si ergono tra nord ed est.

Famelici da sempre è alla ricerca di borghi che coniugano cibo e cultura e a Frontone siamo capitati bene. Nel borgo ci sono più ristoranti che cittadini! E se amate il gossip: qui abita ancora la nonna di Ilary Blasi!

La crescia, ovvero cibo e cultura al femminile

frontone crescia

Non si può lasciare Frontone senza aver assaggiato la crescia, una sorta di pane basso, poco lievitato. L’antica ricetta marchigiana prevede l’utilizzo di ingredienti poveri: farina, acqua, sale, strutto e uova. L’impasto, dopo essere stato lasciato riposare, è cotto in graticola sopra la brace. La si accompagna o la si farcisce con salumi, erbe, verdure lessate o tutto ciò che può essere stuzzicante. Una ricetta che ogni vergaia – massaia – conosceva e tramandava alle figlie.

Noi abbiamo conosciuto le proposte di Marta Ciaruffoli del Ristorante Amabile e di Emma Zepponi della Taverna della Rocca, scoprendo in prima persona come le ricette, pur conservando i medesimi ingredienti, si differenzino per piccoli segreti utilizzati nella preparazione. Ed è soprattutto l’uso dello strutto a renderle uniche.

frontone come fare crescia 2

Qual è il segreto per fare una buona crescia? Senz’altro il tempo di lievitazione. Mai meno di due ore. Ma non solo. Bisogna prestare molta attenzione anche al tempo di cottura. Non più di 2-3 minuti.

La ricetta, che è una vera espressione culturale, è arrivata a noi come una splendida eredità, un patrimonio colmo di conoscenza e di passione di donne che amano la tradizione gastronomica della propria terra e che la vogliono preservare.

La scoperta del coniglio in porchetta

Un’altra ricetta da non perdere è il coniglio in porchetta, piatto tipico dell’entroterra marchigiano. Una proposta gastronomica che sostituiva il maiale, destinato alle tavole del “padrone”, con un animale da cortile come il coniglio. Per renderla più appetitosa la si farciva con un battuto di interiora rosolate (fegato, cuore, polmoni), cotiche di maiale sbollentate e finocchietto selvatico Un’appetitosa ricetta, a cui il giovane sindaco Danilo Tagnani vuol fare ottenere il riconoscimento della De.Co (Denominazione Comunale), già ottenuta dalla crescia.

L’occasione da non perdere: i mercatini di Natale

Segnate in agenda il 4-8-11 dicembre, quando le porte del Castello di Babbo Natale si apriranno per dare vita ad una festa fatta di musica, giochi, sapori e…

Segnate in agenda il 4-8-11 dicembre, quando le porte del Castello di Babbo Natale si apriranno per dare vita ad una festa fatta di musica, giochi, sapori e tante iniziative per vivere la magia della festività più attesa dell’anno in un’atmosfera unica. Le sale del Castello saranno allestite con laboratori e giochi per i bambini, mentre gli adulti potranno visitare numerosi stand, dove trovare prodotti enogastronomici e artigianali come alberi di cotone decorati con materiali di riciclo e tante altre sorprese.

castello frontone

Disponibile un servizio di autobus organizzato da Piazza del Municipio fino al Castello o di navette dal centro del paese (in via del Mare) ogni 10-20 minuti. È previsto un biglietto di 4 euro per gli adulti, mentre l’ingresso è gratuito per i bambini fino a 8 anni.

Il mercatino di Frontone si inserisce nel circuito “Il Natale che non ti aspetti”, coordinato dal comitato provinciale Unpli di Pesaro e Urbino: un evento diffuso nei borghi del territorio (tra cui Fano, Candelara, Urbino, Cagli, Pergola) con un fitto calendario di appuntamenti nel corso di tutte le feste natalizie, dal mare ai monti.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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