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Meglio evitare di mangiare pollo con striature bianche?

La carne di pollo è veramente più salutare di quella di maiale o di vitello? Ci hanno sempre detto di sì, ma non tutti la pensano così. Secondo gli attivisti del gruppo Compassion in World Farming, i polli in commercio sono allevati senza alcuna attenzione per la loro alimentazione. La scarsa qualità del cibo somministrato comporterebbe un deterioramento della qualità della carne del pollame. La prova? Le  striature biancastre, che confermerebbero la presenza di alcune modifiche genetiche che gli allevatori avrebbero effettuato sugli animali.

Condizioni di allevamento inaccettabili corrispondono a carne di pollo di scarsa qualità

Nel 2016 in Italia sono stati prodotti circa un milione e mezzo di tonnellate di carne di maiale, 1.261.200 tonnellate di polli e tacchini, poco meno di 1 milione di tonnellate di carne bovina. Il pollo è diventata la carne “anticrisi” e con il gradimento è cresciuta la produzione, tanto che oggi l’Italia è autosufficiente, anzi produce più di quanto si consumi, circa il 103 % rispetto alla domanda. Tutto questo che cosa comporta? La richiesta del mercato fa sì che i polli siano allevati in batterie sovraffollate e di conseguenza che la  carne di pollo risulti tre volte più grassa e meno nutriente. I ricercatori dell’ Università del Texas e Arkansas (USA) hanno pubblicato nel 2016 sulla rivista Poultry Science una ricerca effettuata su 285 polli che dimostrava che il 96% dei polli presentava striature bianche, con un apporto di 224% di grassi in più. Sempre nel 2016,una ricerca fatta presso l’Università di Bologna è giunta alla conclusione che i filetti di pollo con striature bianche di grasso contengono 2,53% di grasso e 20,9% di proteine. Valori che devono fare riflettere. Secondo il CIWF(Compassion in World Farming), l’organizzazione dedicata al benessere degli animali da allevamento le striature bianche sarebbero il segno “di un animale con disturbi muscolare, associata con la sua crescita troppo veloce”. Il sovraffollamento in batteria comporta l’insorgere di diverse malattie, come ad esempio quelle alle vie respiratorie o le malattie cardiovascolari. E il consumatore come può difendersi? Leggendo attentamente l’etichetta e cercare la carne che contiene meno grassi

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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