in

Le grandi invenzioni. Quando il tè diventò in bustina, cambiando un’abitudine

L’ora del tè è un vero evento sociale che cambia di paese in paese. In Giappone è una cerimonia!

Le grandi innovazioni cambiano il nostro modo di mangiare e bere. Di conseguenza il nostro modo di vivere. Vi raccontiamo come, prendendo spunto dalla storia di come si prepara una nota bevanda

Una tazza di tè può diventare un’esperienza indimenticabile. Anche quando si usa la pratica e veloce bustina? Questo lo lasciamo dire a voi. Noi vi raccontiamo come è nata la bustina, ma anche il significato culturale di questa bevanda millenaria in Inghilterra, America e Giappone che le dedica una vera e propria cerimonia.

Quando nacque la bustina e tutto cambiò

Economica, pratica e istantanea. È la bustina, un’invenzione che ha anticipato la dose porzionata della cialda/capsula per il caffè e ha favorito la diffusione in tutto il mondo di questa bevanda. Come nel caso di moltissime scoperte, anche la bustina nasce per caso.

Tutto partì da un commerciante di New York

Fino agli inizi del ‘900 la conservazione e trasporto della bevanda indiana avveniva in contenitori di latta voluminosi e pesanti. Fu un giovane commerciante newyorkese di nome Thomas Sullivan nel 1908 ad avere un’intuizione controcorrente. Per rendere più leggero e ed economico il suo trasporto e promuoverne il consumo, Sullivan pensò bene di confezionare le foglie della pianta essiccata in piccoli sacchetti di seta e inviare questi “campioni” ai clienti più affezionati. Con sua grande sorpresa, però, i clienti pensando fosse un nuovo modo di consumare la bevanda, la preparano  immergendo le bustine direttamente nell’acqua, anziché svuotarne il contenuto. Ecco nata quindi, per via di una semplice incomprensione, la prima bustina.

Dalla seta alla carta: l’abito cambia

bustine da te e1612046370753

I sacchetti di Sullivan permettevano di preparare l’infuso in modo rapido e pratico e sempre più clienti iniziarono a richiederlo in busta. Dalla seta iniziale ben presto si passò dapprima all’utilizzo della garza (1910), quindi a quello della carta (1930), tessuti insomma più vaporosi.

Fu merito in particolare di William Hermanson se nacquero delle bustine di carta sigillate a caldo, mentre bisogna aspettare il 1964 per l’introduzione del sacchetto perforato. Ad ogni modo già all’epoca la bustina  presentava la funzionalità odierna, ovvero una corda che pendeva sopra il lato in modo che la bustina potesse essere rimossa facilmente, con un cartoncino decorato finale. Due poi erano i formati in commercio: uno più grande usato per la pentola e uno più piccolo invece per la tazza.

Americani entusiasti, ma gli inglesi sono scettici

tisane e infusi

Negli Stati Uniti la nuova invenzione fu accolta complessivamente con entusiasmo, mentre in Gran Bretagna le prime reazioni furono tutt’altro che favorevoli. I puristi britannici fecero una vera propria guerra contro la bustina, sostenendo che il gusto della bevanda fosse certamente peggiorato e fosse rovinata una gloriosa abitudine.

Se le bustine spopolarono negli USA già dagli anni Venti, in effetti è solo negli anni Cinquanta che la bustina cominciò a conquistare il mercato del Regno Unito. E questo per via della Joseph Tetley, la più grossa compagnia di allora, che ne avviò la commercializzazione massiccia.

La rivoluzione della bustina: un delitto o una salvezza?

Secondo lo Uk Tea Council, l’associazione dei produttori e distributori britannici della millenaria bevanda, la bustina ha avuto un gigantesco merito, ovvero salvare un’industria altrimenti destinata a un drammatico declino: l’attuale stile di vita non consente più di fare l’infuso all’antica e berselo come da tradizione nei salotti di una volta alle cinque del pomeriggio.

L’umile teabag avrebbe in sostanza permesso alla cerimonia inglese di resistere alla frenesia dell’era moderna. Ad oggi del resto la bustina rappresenta il 96% del consumo della bevanda in Gran Bretagna, anche se non mancano locali dove viene ancora bandita. Ad ogni modo, se amate la bevanda più nota in Inghilterra, è bene tenere a memoria questo: nelle bustine le foglie non hanno abbastanza spazio per espandersi, spesso non viene usata l’intera foglia, la qualità delle foglie utilizzata non è di norma tra le migliori. A voi la scelta!

In Giappone la bustina proprio no

Nella cerimonia del tè si sviluppa una sensibilità per rispettare e comprendere gli altri attraverso l’interazione tra le persone, nonché per apprezzare ogni incontro. Una tazza dell’infuso può diventare un’esperienza indimenticabile

ciliegi in fiore tokyo Giappone e1612048279598

L’ora del tè in Giappone ha una rilevanza che non ha nulla da invidiare a quella inglese. Intorno a questo evento sociale, infatti, si svolge un’intera cerimonia in cui gli ospiti e i padroni di casa coltivano 4 principi essenziali: armonia, rispetto, purezza e tranquillità. L’ora del té è una vera cerimonia che evidenzia i valori che devono guidare la vita delle persone.

La cerimonia parte da due presupposti. I giapponesi danno per scontato che l’ospite sia trattato con cortesia e gentilezza. La cerimonia del té risponde a sette regole di ospitalità, conosciute anche come le 7 regole di Sen no Rikyu. Regole che sono poi le chiavi per raggiungere il benessere.

I significati culturali di un’importante cerimonia giapponese

Cosa comprare in Giappone: suggerimenti per souvenir dal Giappone

  • Il grado di intensità del fuoco e la temperatura dell’acqua sono importanti per preparare una buona tazza di infuso. Per mantenere l’acqua alla giusta temperatura, non si tratta solo di accendere il fuoco, ma anche di considerare come posizionare correttamente la brace.
  • Nella cerimonia si valorizza il senso delle stagioni e la ricchezza che la natura ci regala. Nelle giornate fredde, la stanza sarà riscaldata e verranno serviti il tè con cibi caldi, mentre nelle giornate calde con cibi freddi. La stanza sarà abbellita con fiori e tazze  per riflettere la stagione in cui ci troviamo. I kimono indossati dai partecipanti variano anche nel tessuto, nei colori e nella stampa a seconda del periodo dell’anno. In questo modo, si crea un’esperienza integrata con la natura e si gode ogni stagione.
  • La cerimonia  è lenta per rispettare i tempi di tutti e raggiungere l’armonia.

Vuoi conoscere la storia di altre invenzioni? Cercale su Famelici

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

il riso e la Fontina DOP Alpeggio

3 ricette con protagonisti il riso e la Fontina DOP Alpeggio

alternative ai viaggi a lunga distanza

Spiagge, monti: 4 alternative ai viaggi a lunga distanza