Benedetta Rossi zittisce con maestria gli snob della cucina
Un articolo del sito Dissapore critica le ricette della foodblogger Benedetta Rossi e gli haters non aspettano altro per vomitare tutto il loro odio. Benedetta Rossi reagisce e risponde per le rime su Instagram, dimostrando di conoscere benissimo il suo pubblico.
Benedetta Rossi ha 48 anni, un’età che giustifica l’esistenza di una ben fornita biblioreca di ricordi. Chi ha più di 40 anni, condivide molte reminiscenze legate al cibo. Si accavallano nella mente immagini di bastoncini di pesce surgelati, di merendine confezionate, di mais rigorosamente in scatola per dare un tocco esotico all’insalata, della mitica Viennetta, di sofficini tagliati che non sorridono come nella pubblicità, di coni gelati divorati in spiaggia. Sono tutti ricordi condivisi da chi era bambino o adolescente negli anni 80. Sono immagini indelebili che rappresentano un popolo fiero di essere uscito dalla miseria in grado di godere di quel benessere, che si voleva far diventare in modo un pò fanciullesco lusso. Quel popolo ora non esiste più, se non nei ricordi.
Ora avanza con passo veloce il popolo dei gourmand. Quelle persone che dichiarano con un pò di puzza sotto il naso di consumare solo pesce pregiatissimo, di cucinare prelibatezze con prodotti a km zero, di aver recuperato ricette ancestrali.
Benedetta Rossi zittisce con maestria i gastrofighetti
Ecco riassunta in breve la mia difesa di Benedetta Rossi. Ma da chi la foodblogger deve difendersi? Da un articolo pubblicato in aprile sul sito di enogastronomia Dissapore. Il titolo è fortemente provocatorio: le peggiori 10 ricette di Fatto in casa da Benedetta. Premessa: Benedetta Rossi è simpatica, non si atteggia da diva, non pretende di essere il “verbo” della cucina. Anzi è una cuoca che invita a cucinare, a superare la paura dei fornelli e il giudizio della zia tanto brava in cucina. È una donna che con semplicità sa comunicare al suo pubblico. Ricordiamo che Benedetta ha quattro milioni e mezzo di follower, un canale YouTube, ha scritto diversi libri di successo e conduce programmi televisivi seguitissimi. Non si spaccia per grande chef, ma si presenta come cuoca che vuole promuovere la “cucina casalinga“.
L’articolo di Dissapore si diverte a sottolineare errori, a dileggiare gli “umili” ingredienti utilizzati, a spernacchiare ricette che non terrebbero conto dei valori nutrizionali. Apriti cielo, i commenti degli haters non si sono fatti attendere. Tutti sono diventati campioni di Masterchef o dei piccoli Cracco. Benedetta non risponde fino al 6 maggio, quando, esausta, replica con un video su Instagram. E lo fa magistralmente. Lo fa in modo schietto, usando il suo solito linguaggio, senza livore, ma con fierezza. Ricorda di non essersi mai dichiarata una chef e soprattutto, con generosità, difende i suoi fans, che, come tanti, quando fanno la spesa devono fare i conti con il portafoglio.
In difesa della blogger di Porto San Giorgio si schierano in tanti. Fra questi Antonella Clerici, che la difende in diretta TV ricordando quando fu bullizzata perché, a detta di un noto conduttore Tv, «sapeva di sugo». Come accade troppo spesso in Italia, si sono formati due accesi partiti. C’è chi dipinge Benedetta Rossi come paladina della sinistra, della lotta di classe, una sorta di Nanni Moretti della cucina, chi in modo susseguoso la dipinge come un’ignorante che ha dissacrato il mondo enogastronomico. Parafrasando Bennato, siete consapevoli che sono solo ricette? E di quanto sia facile guadagnare cick con inutili polemiche? Nulla da dire, Benedetta Rossi zittisce gli haters con maestria!
Perché sto dalla parte di Benedetta
Io, devo essere sincera, non ho mai seguito Benedetta Rossi. A questo punto lo farò. Per simpatia, per imparare qualche ricetta casalinga golosa senza dannarmi a cercare ingredienti introvabili, spendendo lo stipendio di un mese. Quanti possono permettersi ogni giorno piatti di alta cucina? Cerchiamo di essere realisti. Non viviamo in un mondo di fiabe, nè in un programma televisivo. La cucina non è gastrofighetta, ma per sua natura pop. La nostra vita si svolge in case, spesso piccole, con problemi economici e il nostro tempo preferiamo spenderlo leggendo o frequentando i nostri amici e – perchè no -oziando.
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