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Come pulire gli scampi e gli scamponi. E poi alla griglia?

Gli scampi e gli scamponi nascondono sotto impenetrabili corazze una carne assai gustosa. Ma come pulirli?

La freschezza degli scampi e degli scamponi si valuta dall’odore, dalla compattezza (il muscolo della coda deve presentarsi turgido e fissato alla testa) e dal colore che deve essere rosa uniforme. La presenza di zone scure denuncia la mancanza di freschezza. Per pulire gli scampi e gli scamponi, privati della testa, si hanno due possibilità. Li si può tagliare, con delle forbici, partendo dal guscio della pancia, per poi levare la carne. Oppure si può eliminare il primo anello del guscio, premendo poi sulla coda, liberando così tutta la polpa.

La ricetta con gli scampi più semplice, ma assai prelibata, è alla griglia facendoli prima marinare in frigorifero, ricoperti da una pellicola trasparente, per 30 minuti in una salsa fatta con limone, aglio, prezzemolo e menta tritato, a cui aggiungere dell’origano e dell’ acqua calda.

Per prepararli alla marinatura e alla cottura si spaccano “in pancia” e si cuociono alla griglia, dopo averli sgocciolati, per circa 5 minuti. In alternativa, le code possono essere fritte, arrostite al forno, fatte in pastella,in spiedini o in salsa. Chi non ha mai mangiato il cocktail di scampi?

Come pulire gli scampi

  • Le code di scampi crude si possono pulire munendosi di un paio di forbici da cucina. Si fanno sul carapace, dalla parte della pancia, due tagli paralleli, poi si gira all’indietro il guscio e con attenzione si preleva dal crostaceo la carne.
  • Esiste un altro modo per pulire le code degli scampi. É un metodo che prevede maggiore maestria, per cui è consigliato a chi è più abile. Si stacca il primo anello del carapace, dalla parte del ventre. Poi, premendo con le dita sulla coda, si fa uscire delicatamente la polpa dal guscio. Il guscio vuoto, lavato con cura, può essere utilizzato per decorare la vostra ricetta.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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