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La Nuova Zelanda incontra la Loira: confronto di vini

Quando ho letto l’invito di Pellegrini SpA, distributore di vini, sono rimasta un po’ stupita: la Nuova Zelanda incontra la Loira. Sì, i vini della Loira li conosco, ma quelli della Nuova Zelanda no. Non immaginavo che potessero essere i protagonisti di un incontro con dei vini assai apprezzati.

La Nuova Zelanda incontra la Loira

Incuriosita ho scoperto Greywacke, azienda fondata da Kevin Judd a Marlborough in Nuova Zelanda. Inglese di nascita, cresciuto in Australia, si trasferì in Nuova Zelanda nel 1983 e presto divenne il winemaker fondatore a Cloudy Bay, ruolo che mantenne per le prime 25 vendemmie. Nel 2009 fondò la sua nuova azienda, Greywache, così chiamata dal nome delle pietre di arenaria di colore grigiastro presenti in molti luoghi in Nuova Zelanda. Greywacke produce vini basati soprattutto su due varietà classiche, il Sauvignon Blanc, prodotto in due differenti versioni, e il Pinot Noir.

Una sorpresa. I vini neozelandesi sono stati all’altezza del confronto con quelli dei produttori della Loira Michelle Redde ed Henry Bougeois.

Il primo confronto è stato tra il Sauvignon Banc 2017 di Greywacke, aromatico e ben bilanciato e il Pouilly Fumé La Moynerie 2016 di Michel Redde, dal gusto speziato e rotondo, con una lunga persistenza.

Il secondo confronto ha visto protagonisti l’elegante Wild Sauvignon 2015 di Greywacke e il rotondo Sancerre Blanc Cuvée d’Antan 2015 di Henry Bourgeois.

Il terzo confronto ha visto la sfida di due rossi: il Pinot Noir 2014 di Greywacke contro il Sancerre Rouge Le Graveron 2014 di Henry Bourgeois. Un viaggio nei sentori dei frutti e dei fiori. Nel primo si avverte un sentore di prugne secche e ciliegie, completato da sensazioni floreali; nel secondo prevale il sentore dei piccoli frutti scuri e rossi con note di cioccolato.

Dopo la degustazione, accompagnata dai piatti dello chef  Davide Puleio del ristorante L’Alchimia di Milano, posso dire che i vini della Nuova Zelanda sono stati una piacevole sorpresa. Una storia enologica giovane, ma ricca di promesse.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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