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Com’è lo champagne di Brad Pitt e Angelina Jolie

Pronti a bere lo champagne di Brad Pitt e Angelina Jolie? Dal 15 ottobre si può. Il Fleur de Miraval è  un esclusivo champagne rosé prodotto in ventimila bottiglie da quella che è stata la coppia più celebre di Hollywood.

I due grandi attori, di nuovo insieme come produttori di champagne, debutteranno nel mondo del vino con un esclusivo champagne prodotto in Provenza nei pressi del loro castello – lo Château de Miraval – che nel 2014 è stato anche la cornice anche del loro matrimonio.

Il pregiato Fleur de Miraval è stato assaggiato in anteprima dal miglior sommelier del mondo nel 2007, Andreas Larsson. Il giudizio è ottimo: ha guadagnato un punteggio di 95/100. Andreas Larsson lo ha valutato come uno dei tre migliori rosé della sua carriera e sulla sua pagina di Ig ne parla con parole assai ammirate. Lo descrive come un vino dal colore rosato assai raffinato, che colpisce per la sua eleganza e per l’intensità al palato.

Sono state prodotte 20.000 bottiglie, il cui costo è di 240 euro a bottiglia. La maison de Champagne dei due attori gode anche di una particolarità: è l’unica riservata esclusivamente allo champagne rosé. Un grande lavoro per i due attori che vi si sono dedicati da 5 anni. La coppia non ha voluto fare un “vino delle celebrità”, ma mettere in campo le competenze dei migliori vignaioli. In particolare i Perrin e i Péters di Le Mesnil-sur-Oger, storici produttori di bollicine.

Sono state miscelate le uve di antiche viti di Chardonnay e di giovani viti di Pinot Nero. Le bottiglie vengono affinate nelle cantine di Le Mesnil-sur-Oger per tre anni e ogni bottiglia ha un’etichetta laccata per proteggerla dalla luce del sole. La bottiglia è racchiusa in una custodia i cui colori sfumano nel peonia. Pronti ad un brindisi da carpet rosso?

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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