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Ci sono luoghi fuori dal tempo, luoghi più per viaggiatori che per turisti: benvenuti nei Monti Dauni. Seconda tappa: Bovino

VIAGGIO IN TRE TAPPE SUI MONTI DAUNI
SECONDA TAPPA: BOVINO

Lasciata Troia saliamo oggi a Bovino, tra mulini d’acqua e masserie

si sale un po’, accompagnati da distese collinari, dolci e colorate

Pochi minuti d’auto da Troia e si giunge ai 647 metri di altitudine di Bovino, un borgo che parla di storia e di fede antica, altra tappa del circuito Svegliarsi nei borghi. La guida di oggi è un ragazzo dinamico e motivato anch’esso dalla passione per la sua terra. Passione e Passionata, un dolce sentimento che supera i confini e valli… torniamo a Michele, la guida che mi accompagnerà in visita a questo borgo che è tappa del circuito I borghi più belli d’Italia, forse quello che alla fine risulterà il più completo, il più attrattivo dell’itinerario sui Monti Dauni. Qui da visitare il Castello Ducale che è anche struttura ricettiva con Residenza Ducale, per offrire un servizio di affittacamere e gode del fascino secolare di quest’antico maniero, ricco di mobili d’epoca, opere d’arte e di artigianato, tessuti e complementi di pregio capaci di creare spazi ed atmosfere per soggiorni riposanti. Da qui si apre una veduta su Bovino e sulle dolci colline dei Monti Dauni davvero emozionante. La visita al castello rivela la bellezza delle sue sale e dei suoi ambienti comuni,  mentre all’esterno si sta allestendo un’area dedicata a parco con il contributo del FAI, che si renderà fruibile ed aperto al pubblico nella primavera 2020.

Bovino

Bovino Bovino

Bovino si stende ai piedi di questo castello e si mostra in tutta la sua origine antica, un luogo di pietre e di case bianche, fatto di palazzi gentilizi e chiese che dominano stretti vicoli acciottolati. All’ingresso del paese si nota, a ridosso di una curva che sale verso il centro del borgo, una chiesa concepita in una forma architettonica forse troppo moderna, che comunque cattura l’attenzione. Si tratta del Santuario di Valleverde a cui è legata l’Apparizione della Vergine, avvenuta in sogno al legnaiolo Niccolò, nella primavera del 1266. Proprio lì sorse, a quel tempo, una piccola ed armoniosa chiesetta, in uno scenario naturale particolarmente suggestivo. Oggi, al posto di quella chiesetta, un santuario la cui architettura poco richiama la storicità della precedente e al miracoloso evento che vuole ricordare.

Bovino

Bovino Bovino

Altro impatto è quello che offre la Cattedrale di Santa Maria Assunta, risalente alla fine del X secolo testimoniato dalle reminiscenze di gusto bizantino. Nel corso della visita si notano gli interventi in stile romanico risalenti al XII secolo per annettervi la limitrofa chiesa di San Marco che si colloca a destra dell’abside). Fortemente danneggiata dal terremoto del 1930, è stata fedelmente ricostruita e costituisce oggi una delle tappe più suggestive nel tour dei Monti Dauni. Ultima tappa nel borgo è il Museo Civico Archeologico che visiteremo in una prossima puntata, poiché è giunta l’ora di pranzo e la tappa successiva è di quelle che non puoi ritardare… Qui la storia si fonde con i sapori veri della cucina tipica e con l’armonia delle famiglie di un tempo.

Bovino   Bovino

Pochi minuti dal centro di Bovino e giungi a Lo Molino d’acqua del Ponte, come riportato nelle piante e nei documenti d’epoca. Oggi è un punto di forte attrazione nella visita ai Monti Dauni e si erge sulla sponda destra del fiume Cervaro, croce e delizia di questi luoghi. Il Cervaro è stato, negli anni, causa di allagamenti, alcuni dei quali molto importanti che hanno fortemente danneggiato la struttura. Ma il Cervaro è anche il carburante di questa piccola straordinaria azienda di famiglia, poiché spinge le pale di questo mulino che nei secoli ha macinato tonnellate di grano per offrire farina e quindi pane a questa comunità. Adiacente la struttura, al di là del ponte costruito nei primi del ‘600 dal duca Giovanni Guevara, un’antica stazione di posta che è oggi proprietà privata e che ospita anche una piccola chiesa aperta alle funzioni. Collocata lungo il percorso della strada consolare, questa stazione di posta era un tempo tappa assai frequentata dai viaggiatori che si recavano dalla Campania alle Puglie e viceversa.

Ampliata nel corso dei secoli dai duchi Guevara, Signori di Bovino, e dotata di alloggiamenti e stalle, cucina ed osteria, ha rappresentato per molto tempo anche importante centro di scambi e di traffici quotidiani. Oltre a locanda, stazione di ristoro e di posta, questa struttura è stata anche officina, sbarra di revisione doganale nonché caserma della Cavalleria Borbonica e dei Carabinieri Reali a cavallo. Sono chiacchiere che si consumano serenamente con Olga, Luana, Francesca, Massimo e Valerio eredi di questo bene della cultura locale e nazionale.

Lo Moleno d’acqua del Ponte (video) è un contenitore di tante storie che parlano di cultura, di tradizione, di eventi e “non è solo luogo di macinatura, ma è un luogo di ritrovo… arrivavano con questi carri carichi di grano e nell’attesa i contadini con le loro famiglie al seguito si prendevano un pezzo di pane, formaggio ed un bicchiere di vino e si creava un bel momento di confronto, una bella aria che si respirava…” sono le parole di Luana, che ricorda papà Gino, vero artefice di questo edificio che si può anche elevare a monumento alla storia contadina (video). La visita è molto interessante ed il clima è di amicizia. Un mulino a pale orizzontali non l’avevo mai visto in funzione, sono più rari di quelli verticali anche se da queste parti ne esistono diversi. Scopro tante curiosità che riguardano la lavorazione, vedo tanti attrezzi in funzione ed altri alle pareti, vivo un paio d’ore di straordinaria vivacità in totale serenità. Al termine della visita un pranzo a base di prodotti locali, dalle verdure ai vini, dai formaggi ai salumi ad accompagnare piatti tipici, tra i quali il pancotto, capaci di sbalordire anche i più dotti buongustai.

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Lo Moleno d’acqua del Ponte è una vera risorsa, una tappa immancabile nella visita a questa straordinaria terra. Bene fece la famiglia Grasso nel 1916 ad acquisirla, bene fece papà Gino a crescerla, vedendola oltre la sua funzione primaria. Dai vescovi di Bovino, primi proprietari, al notaio Domenico Caneva, oggi Lo Molino d’acqua del Ponte è nelle giuste mani, quelle di una famiglia che ha piena consapevolezza del suo valore storico, oltre che ovviamente affettivo, che lo gestisce con amore e con passione (e siamo sempre lì…) per ciò che è stato e per ciò che rappresenta per la loro storia e per la storia di un’intera comunità. Saluto Francesca, Olga e Luana, Massimo, Valerio e il piccolo della famiglia, il futuro di Lo Moleno, un bimbo vispo ed arguto che ha già mostrato grandi doti imprenditoriali, facendo suo il “cruscotto” che è… anzi, non ve lo dico, è una curiosità che vi toglierete andandolo a trovare!

Lo Moleno d’acqua del Ponte
visite su appuntamento

tel. +39 333.8346883
info@lomolenodacquadelponte.it

La giornata si chiude con un’altra chicca che impreziosisce l’offerta ricettiva e ristorativa del Tavoliere di Puglie: la Masseria medievale Posta di Pietrafitta. La sua parte più antica, denominata al tempo “Casale de Pietraficta“, risale al medioevo, ed è stata stazione di posta nonchè tappa di pastori e mercanti di bestiame dediti alla transumanza. Il suo significato storico l’ha portata ad essere sottoposta alla tutela della Sovraintendenza Dei Beni Artistici e Culturali ed oggi, anche in seguito ad un’importante opera di recupero e restauro, si presenta in tutta la sua magnificenza ed eleganza.

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Qui ad accompagnarci in visita è la proprietaria che con il marito hanno rilevato qualche anno fa questa bella struttura. Elegante e raffinata è esattamente quello che ti aspetti quando impari a conoscere la proprietaria, alla cui dolcezza e buongusto si affiancano determinazione e idee chiare. Il soggiorno è di classe, dato da camere ampie, confortevoli e ben arredate. La cucina del ristorante è, a sua volta, degna di fregiarsi del prestigio di questa eccellenza di Puglia. Lo chef è abbastanza giovane per essere mosso dalle più alte motivazioni ed altrettanto preparato e formato per garantire un servizio di elevata qualità. Il suo futuro risiede senz’altro nelle sue mani e, se giocato dentro questo gioiello di architettura e di ospitalità, non potrà che essere un futuro di sicuro successo. Nel complesso sorge anche un’antica chiesa risalente al diciassettesimo secolo che trasmette ancora oggi la forza mistica della devota comunità che la frequentava.

Masseria medievale Posta di Pietrafitta
1ª traversa bivio via Napoli-via Troia
tel. +39 0881.746412
Cell. +39 392.0341858
info@masseriapietrafitta.it

Masseria Posta di Pietrafitta si trova immersa in un grande parco dove innumerevoli ulivi, piante di carrubo ed altre di tipica vegetazione locale si affiancano a palme che trovano giusta collocazione nei pressi della bella piscina. Una distesa di verde voluta fortemente dalla proprietaria, come ad ingentilire e rendere omaggio a questo angolo di puro fascino, ma anche ideale per l’organizzazione delle cerimonie, una cornice perfetta per scatti e filmati che rimarranno per sempre fissi nella memoria.
Masseria Posta di Pietrafitta è un’altra tappa immancabile nella visita a questa sorprendente Puglia.

©Roby Rossi

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Written by Roby Rossi

Vivo da emigrato dalla nascita, da lombardo a emiliano, da trentino a sardo, con lo zaino in spalla, quando non lo dimentico da qualche parte. Dimentico cose con la stessa facilità di infilarsi le infradito! Sarà perchè, come mi dicono fin da piccolo, ho la testa tra le nuvole. E, forse anche per questo, viaggio con il naso all'insù, alla ricerca di quella testa volante...

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