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Boatta, il ristorante siciliano che non ti aspetti a Milano

Boatta a Milano propone la cucina siciliana

La cucina è cultura. Esprime valori, tradizioni, territori, arte. Ogni interpretazione artistica ha i suoi interpreti. Gli chef, come i pittori o i musicisti, nelle loro creazioni mettono se stessi, le loro aspirazioni, le loro emozioni, le loro stravaganze. Un ristorante è il suo chef e i suoi piatti, ma è anche quello spazio che è la realizzazione di un progetto nato da un’idea che piano piano ha preso forma. Ecco come mi piace presentarvi il ristorante Boatta.

Boatta il ristorante siciliano che strizza l'occhio alla cucina lombardaSiamo nel quartiere Isola di Milano, in piazzale Segrino, all’angolo con via Borsieri, ma sembra di essere in un giardino di una casa di campagna del sud Italia. Già la prima impressione mi dà l’idea di che cosa vuole essere questo ristorante: un ambiente che concilia il desiderio di voler mangiare fuori sentendosi a casa. Insomma sentirsi #fuoricasacomeacasa.

Il ristorante Boatta: galeotto fu l’incontro tra cultura enogastronomica siciliana e il gusto milanese

L’originalità di Boatta? Sta nel sedersi in un ristorante che propone la tradizione siciliana rivisitata in nome dell’incontro con il gusto milanese. Se vogliamo dirla tutta….c’è qualcosa anche di campano. Non posso tacervi che in cucina c’è lo chef napoletano Angelo Mancuso. Insomma: viva l’Italia!

Già il nome del ristorante incuriosisce. Vi sfido: chi sa che cosa è la boatta o büatta, termine borbonico, dal francese boîte? Vi evito la ricerca su Google: è un contenitore in vetro utilizzato per conservare gli alimenti evitando così gli sprechi. Il giovane palermitano Davide Ruggieri ha costruito il  locale proprio intorno all’idea della boatta, esempio di una tradizione che torna attuale scoprendo nuovi utilizzi.
Boatta il ristorante siciliano di Milano che recupera il nome dei tradizionali vasi per conservare il cibo

In cucina lo chef Angelo Mancuso, amante della cucina siciliana, propone la Panella con chip al sesamo, zenzero e salsa di prezzemolo; il Boatta Fish, un’ombrina in guazzetto di frutti di mare con capperi e olive; le Arancine al ragù di manzo o alla mozzarella e prosciutto; le linguine con le telline, vino di mandorle e bottarga di tonno rosso di Sicilia; le Busiate al ragù di polpo, patate e paprika; il Siamo fritti, un fritto misto assai leggero. E che dire dei dolci? Dal cannolo alla cassata fino alla Cheesecake rivisita.

Il piatto #foodcultural: mozzarella in carrozza e acciughe

Quando arrivano in tavola questi fagottini ancora bollenti in cui mozzarella filante si adagia sulla dorata carrozza dei doratissimi dischetti di morbido pane che insieme a quello dell’uovo ne esalta il sapore, un brivido di golosità passa sui volti di tutti i commensali.”
(Miseria e Nobiltà nella storia della cucina napoletana, 1999)

La mozzarella in carrozza è un piatto nato nei primi anni dell’800 nel Regno delle Due Sicilie. Una proposta povera fatta per “riciclare” il pane raffermo e la mozzarella vecchia. Il nome? Un modo per ricordare la vecchia carrozza che presto sarebbe stata sostituita dalla ferrovia. Nel 1839 erano, infatti, stati  inaugurati i primi 7 km di ferrovia. Nelle fette di pane dorate che racchiudevano la mozzarella filante sembrava di vedere l’antico cocchio.

Il ristorante Boatta e i piccoli tesori dell’enogastronomia siciliana

Boatta Milano è anche un piccolo food shop dove scoprire chicche come i legumi di Feudi di Pietra Nera, i capperi di Pantelleria, l’olio EVO nocellara del Belice di Geraci o quello dell’abbazia di San Valentino.

Boatta Milano

Piazzale Segrino, 1

Milano

Tel. +39 02 6688560

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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