in

L’orto in terrazzo: quando il cibo diventa integralismo

Sempre più spesso in grandi città si trovano apprendisti contadini che sfruttano persino piccoli terrazzi pur di coltivare orti con frutta e verdura o addirittura allevare pollame. Va bene il cibo sano, ma se la sua ricerca diventa un’ossessione? L’America lancia da sempre le nuove mode e l’ultima è l’orto in terrazzo. Il Brooklyn Grange Rootfop Farm, il gigantesco orto in mezzo alla città in cima ad un deposito di 12 piani, riempie le pagine delle più importanti riviste patinate americane ma è anche argomento di discussione in popolari talk show televisivi. Dopo il grande bluff delle bolle finanziarie, molte persone hanno un unico desiderio: crearsi un lavoro tangibile, capace di far vedere e toccare i frutti realizzati. L’orto coltivato sul terrazzo (o su un piccolo balcone) fa parte di una vera rivoluzione con cui si ottengono buoni risultati economici cambiando altresì i modi di produzione e di consumo. Oggi a New York l’unico settore economico in crescita è quello del mangiare sano. Il botox? Fuori moda, ora impera la Paleo Diet o la Raw Vegan. Certo non parliamo dell’imporsi di una cultura di massa, siamo consapevoli che si tratti di una cultura fortemente elitaria, espressione di una visione anti-capitalista, ma è un cambiamento che si fa sempre più sentire, tanto che i fast food, temendo l’ondata del cibo sano, hanno dovuto ricorrere alla proposta ecosostenibile, bandendo dai loro menù la carne di pollo trattata con antibiotici. Sono poi nati i fast food che si dichiarano “salutari”, dove si riporta l’intera filiera dei piatti proposti. Un nome per tutti? Lyfe Kitchen. Inoltre in America non mancano cittadine come Ojai, vicino a Los Angeles, dove la grande distribuzione è stata messa al bando sostituita da botteghe e piccoli negozi. Questi solo alcuni esempi di come la ricerca del cibo sano sia più che una moda. Certo vi è un pericolo: la ricerca del cibo salutare può diventare un’ossessione e sfociare nell’ortoressia, che, nonostante il nome, nulla ha a che vedere con il sopraccitato orto in terrazzo, ma definisce piuttosto la sindrome caratterizzata dall’estenuante ricerca di cibo sano. Se l’anoressico si vede sempre grasso, chi soffre di ortoressia si percepisce sporco. Il rischio è, in entrambi i casi, quello di non mangiare più o di alimentarsi in modo scorretto. Come sempre, è preferibile evitare gli estremismi!

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

Mangiare pesce crudo a casa o al ristorante, senza eccedere, vuol dire aumentare l’apporto di proteine e vitamine

Pesce crudo: i vantaggi rispetto a quello cotto

avanzi

Lotta allo spreco alimentare: non chiamiamoli avanzi