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Codici QR e realtà aumentata: la rivoluzione accelerata dal Covid 19

L’era digitale è arrivata con forza nel settore dell’enogastronomia per restare per sempre. Ecco perchè e come funziona.

Il Coronavirus ha cambiato rapidamente il mondo dell’enogastronomia e dell’ospitalità. La trasformazione digitale ha vinto la resistenza anche degli ultimi oppositori.

Il Coronavirus è arrivato all’improvviso, senza chiedere permesso, ha sconvolto le nostre vite e, inevitabilmente, ha cambiato il mondo della ristorazione e il nostro rapporto con il cibo. Presto cadrà il triste anniversario dei lockdown causati dalla pandemia. Un tempo che ci ha obbligati a cambiare le nostre abitudini e ad accettare misure restrittive. All’improvviso ci siamo trovati a dover affrontare cambiamenti rivoluzionari con un grande protagonista: la nuova tecnologia. Uno dei più grandi cambiamenti è l’imporsi del codice QR. Di cosa stiamo parlando? Della cornice di quadratini neri su sfondo bianco che risponde al nome di “Codice di risposta rapida”  ideato dai giapponesi nel 1994. Oggi è dappertutto: sulle confezioni dei prodotti, sui giornali, sulle pubblicità. Timidamente ha cominciato a fare capolino qualche anno fa nei ristoranti e nei bar di tutta Europa, ma è con il Coronavirus che si è imposto dovunque. E così la trasformazione digitale ha vinto anche le resistenze degli ultimi oppositori!

Il codice QR  non deve essere vissuto come un sistema per eliminare i camerieri. Siamo un paese in cui la relazione umana conta ancora tantissimo! La sua adozione deve permettere al cameriere di curare maggiormente il servizio.

In attesa della terza ondata del Coronavirus ci interroghiamo sul futuro della ristorazione, se e come cambierà il rapporto della gente con il cibo e quale sarà la domanda. Inevitabilmente dovremo interrogarci anche su che cosa accadrà al turismo, soprattutto quello internazionale. E tutto questo ci porta ad interrogarci su come relazionarci con i cambiamenti offerti dalla tecnologia.

 I vantaggi del codice QR sono innegabili:

  • conserva un maggiore volume di dati
  • può essere scansionato anche da uno schermo
  • viene letto anche se parte del codice è danneggiato
  • è più sicuro perché le informazioni possono essere criptate
  • è uno strumento che è diventato un business per molti imprenditori che hanno scelto di proporlo a nuovi clienti
  • l’albergatore e il ristoratore può fare conoscere il menu senza più usare il supporto cartaceo, così come fare conoscere eventuali promozioni
  • i sistemi più evoluti consentono anche di ordinare, pagare il conto e conoscere i comportamenti del proprio cliente.

Sicuramente è una tecnologia che conoscerà sempre nuovi aggiornamenti, che miglioreranno il servizio. Per chi gestisce un ristorante snellire gli ordini o i pagamenti oggi, in tempi di Covid 19, aiuta moltissimo ed evita che il cliente si innervosisca o non si senta sicuro.

La nuova frontiera: la realtà aumentata

Non è mancato chi ha fatto della crisi un’opportunità per innovare. E così sono nate piattaforme che consentono di dare un’occhiata al cibo prima di ordinarlo. Basta puntare lo smartphone o il tablet sul piatto e il cliente può vedere proiettato sullo schermo un hamburger con patatine, un piatto di pasta o un dolce. Le immagini, oltre ad avere una risoluzione molto alta, sono poi navigabili. Non solo: l’app consente di verificare la grandezza delle pietanze.

Eppure, un rischio c’è

E se la scomparsa del menù fisico contribuisse alla perdita dell’identità dei ristoranti e dei bar? E se si perdesse l’emozionante sensazione dello scorrere tra le dita le sue pagine per scoprire quali specialità possono deliziare le nostre papille gustative? Ricordiamoci che un ristorante, un bar è prima di tutto un luogo di socializzazione, di rapporti umani. Un cameriere disponibile, attento, simpatico può fare la differenza! La realtà digitale sarà vincente solo se non sarà un modo per eliminare i camerieri, ma saprà permettergli di curare meglio il servizio e l’intrattenimento dell’ospite. Un altro problema poi da risolvere sarà quello del trattamento dei dati privati. Ma questo è un problema che riguarda tutta la nostra società!

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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