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La forza femminile del Traghetto Leonardesco

Da più di 600 anni il Traghetto Leonardesco unisce la sponda di Villa d’Adda a quella di Imbersago. Sarebbe stato Leonardo a idearlo e a costruirlo durante il suo soggiorno a Vaprio d’Adda, anche se non manca chi sostiene che abbia solo ultimato un progetto esistente. In ogni caso il suo genio è presente! All’epoca di Leonardo era un mezzo di trasporto importantissimo: il tratto di fiume tra Cassano e Lecco segnava, infatti, il confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica della Serenissima. Oggi è ancora funzionante grazie alla passione e alla “forza tutta al femminile” di Ingrid Anghileri, che, con il fratello Alex, traghetta turisti da una sponda all’altra dell’Adda. “Posso dire che, grazie a mio padre, ho sempre amato il fiume. Faccio questo lavoro con passione e testardaggine. Ho combattuto con tutte le mie forze  per poter far continuare a vivere il Traghetto Leonardesco!” Ma come funziona? ” Il traghetto, senza motore, è costituito da due imbarcazioni affiancate, sormontate da una piattaforma. Un albero centrale è provvisto di un rullo su cui scorre una fune d’acciaio che unisce le due sponde. La corrente dell’acqua preme su un timone direzionale, posto tra i due scafi. Questo permette la rotazione del traghetto di 45 gradi. La forza della corrente è poi osteggiata dalla fune d’acciaio tesa tra le due sponde”. Quanto dura la traversata? “Circa 5 minuti”. Il costo? “Il passante a piedi 90 centesimi, per i bambini dai 4 agli 8 anni 50 , per i motociclisti 1,60 centesimi, per l’automobilista (con auto!) 2,60 e il cane 0,50”. Io non vedo l’ora di ripetere quest’esperienza…breve ma intensa!

Per saperne di più:http://www.navigazionefiumeadda.it

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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