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Fermo il traghetto di Leonardo: manca il gestore e l’acqua

Il traghetto di Leonardo non unisce più la sponda di Villa d’Adda a quella di Imbersago. Tornerà presto a funzionare?

Da più di 600 anni il Traghetto Leonardesco unisce la sponda di Villa d’Adda a quella di Imbersago. Sarebbe stato Leonardo a idearlo e a costruirlo durante il suo soggiorno a Vaprio d’Adda, anche se non manca chi sostiene che abbia solo ultimato un progetto esistente.

Ad accorgersene il giornalista Jason Horowitz del New York Times in Italia per seguire le tracce di Leonardo. Quel tratto dell’Adda il traghetto di Leonardo non lo attraversa più da qualche mese. La colpa? Siccità e mancanza di un barcaiolo. Il giornalista fa il suo lavoro, indaga, parla con la gente del posto. E registra che senza corrente e senza barcaiolo il traghetto resta ormeggiato al pontile, trasformandosi da mezzo di trasporto in un monumento che racconta un tempo che sembra essere finito.

Il traghetto di Leonardo tornerà a funzionare?

Per Imbersago, nella Brianza lecchese, il traghetto ha rappresentato la possibilità di attirare i turisti e gli amanti della storia di Leonardo. Noi abbiamo avuto l’emozione di provare un viaggio trasportati da Ingrid Anghileri. Ora la bionda e solare traghettatrice ha detto basta, essendo troppo impegnata nella gestione del nuovo servizio di taxi boat a Malgrate.

Come si muoveva il traghetto di Leonardo? Attraverso un cavo d’acciaio teso tra le due sponde del fiume. A muovere l’imbarcazione è la forza della corrente senza l’aiuto di alcun motore. Serve solo un barcaiolo e l’acqua. E oggi mancano entrambi. Il bando per trovare un gestore è andato deserto. La concessione quinquennale, il canone annuo di 4.500 euro, la patente di barcaiolo, l’iscrizione nel registro dei conducenti natanti: ecco cosa si dava e che cosa si richiedeva. Nonostante nelle domeniche di primavera il traghetto può arrivare a trasportare in un giorno fino a 500 persone, nessuno ha voluto rischiare di dover fronte al grande nemico: la siccità. Che dire? Speriamo che si troivi una soluzione e che il battello leonardesco torni a navigare!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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