in

Teatro Menotti: Focus Baliani. In scena il maestro del teatro d’impegno civile

Al Teatro Menotti va in scena il maestro del teatro d’impegno civile Marco Baliani. L’autore e regista presenta alcuni degli spettacoli più significativi della sua carriera. Dal 28 gennaio al 9 febbraio, è infatti protagonista della sua prima personale, “Focus Baliani”.

Dopo “Corpo di Stato – Il delitto Moro: una generazione divisa”, segue il 29 gennaio “Tracce”, tratto dall’omonimo saggio di Ernst Bloch, il 30 gennaio “Del coraggio silenzioso”, venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio“Kohlhaas”, domenica 2 febbraio “Frollo”, il 4 e 5 febbraio “Trincea” e, dal 6 al 9 febbraio, “Un notte sbagliata”.

Teatro Menotti: Focus Baliani

“Corpo di Stato – Il delitto Moro: una generazione divisa”

9 maggio 1978: via Montalcini a Roma e i binari della ferrovia di Cinisi. Aldo Moro e Peppino Impastato. L’uomo politico, che incarnava il potere, l’inamovibile Democrazia Cristiana, e il giornalista, che dalle frequenze di radio Aut, irrideva Cosa Nostra. Il primo delitto oscura il primo, ma entrambi segnano la storia del Movimento, di quella sinistra extra parlamentare che sognava la rivoluzione.

Sul delitto Moro si è riflettuto e scritto tanto, ma Marco Baliani legge la vicenda da una prospettiva particolare, in cui mette in campo se stesso, la sua esperienza, i suoi ricordi e i sentimenti di tanti giovani. Assistiamo ad un viaggio nella memoria civile di una generazione che ha creduto possibile cambiare il mondo.

Lo spettacolo, costruito con testimonianze video, titoli di giornale e citazioni, ti cala nelle atmosfere degli anni 70: università occupate, manifestazioni, cortei, fazzoletti sul viso, assemblee, il gesto della P38, lacrimogeni, sentimenti contrastanti, la telefonata di rivendicazione dell’uccisone di Moro. Ecco la cornice in cui si muovono i ricordi del narratore che si intrecciano alle storie di tante persone.

Una memoria collettiva di un’intera generazione che alla fine si divide e viene sconfitta. Solo il richiamo ai valori della pietas e alla ricerca della verità può dare ragione a una stagione della nostra Storia in cui, se alcuni giovani scelsero d’imbracciare il mitra in nome di una rivoluzione mai realizzata trovando solo sangue e morte, altri furono sopraffatti dal silenzio incapaci di trovare una strada alternativa alla violenza senza rinunciare ai propri ideali.

Ciò che Marco Baliani fa sul palcoscenico è restituire voce a vittime e carnefici, ma anche a chi non ha più ritrovato le parole per esprimere la voglia di cambiare una società rimasta profondamente ingiusta.

«Né con lo Stato, né con le Brigate rosse» fu il vano tentativo di salvarsi. L’impossibilità di indicare una strada percorribile costrinse alla sconfitta e al silenzio chi non accettò  la clandestinità. Chi rifiutò quella che in quegli anni fu definita “ il salto di qualità dell’azione politica“, ma non voleva neppure schierarsi con uno stato che si auto assolveva, rimase afono.

Il 9 maggio del 1978, in via Caetani, a Roma, in una Renault 4, viene ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro. Quella Renault 4 divenne il simbolo della morte di un sogno, la definitiva parola Fine alle speranze di poter creare una società diversa.

Uno spettacolo che spinge a una riflessione su una pagina della nostra storia, ma anche sui valori etici e sulla voglia di credere nella possibilità di costruire il proprio destino personale e collettivo. Assolutamente da vedere!

Focus Baliani

Dal 28 gennaio al 9 febbraio

29 gennaio “Tracce”, tratto dall’omonimo saggio di Ernst Bloch

30 gennaio “Del coraggio silenzioso”

venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio “Kohlhaas”

domenica 2 febbraio “Frollo”

4 e 5 febbraio da “Trincea”

dal 6 al 9 febbraio “Un notte sbagliata”

Teatro Menotti

Indirizzo: Via Ciro Menotti 11, Milano
Mail: biglietteria@tieffeteatro.it
Telefono: 02 36592544

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

Wine Tourism: 12 mesi, 12 idee per scoprire l'Italia

Wine Tourism: 12 mesi, 12 idee per scoprire l’Italia minore (che tanto minore non è)

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020: il drago simbolo di Lubiana

La Slovenia è il paese da visitare nel 2020. Che cosa vedere sulle tracce di cibo e cultura