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Teatro Menotti: Amami o cado. Una storia d’amore

L’amore, il ricordo, il sogno da trasformare in realtà, anche quando questa dice no. Il desiderio che accompagna tutte le generazioni.

Incontrare la morte dopo aver fatto l’amore con l’uomo che si ama, con un uomo già impegnato, ma considerato il compagno della propria vita. Tentare di negarla per scacciarla. Ma la morte vince, è troppo forte. E tu cosa puoi fare? Soffrire, vagare per strade con un test di gravidanza che non hai il coraggio di guardare, sfidare la sorte e andare a dare l’ultimo saluto, che si trasforma in una confessione, a quell’uomo che è il padre di tuo figlio. E qui incontrare il tuo nuovo compagno, il padre di quel bambino che nascerà per ricordare come talvolta la vita rende possibile l’impossibile.

Mai avere paura di essere considerati stupidi quando si parla di amore. Tutto può accadere. É un sentimento che si distacca dal nostro volere, dal nostro corpo, prende le distanze da ciò che vorremmo dire. D’altra parte chi riesce a parlare razionalmente d’amore? Ci riescono solo le canzonette e i versi dei poeti.

Se digitate su Google la parola amore, quello che vi restituisce il motore di ricerca è un profluvio di definizioni, citazioni, consigli. Famelici vi suggerisce di abbandonare il computer e di andare a vedere al Teatro Menotti, a Milano, lo spettacolo teatrale Amami o cado, scritto da Giovanna Mori e interpretato dalla bravissima Romina Mondello.

L’amore è semplice, siamo noi che lo complichiamo. É felicità, sapersi fare avvolgere dalle occasioni, anche se sono fuori dagli schemi che ci hanno insegnato. É non avere paura del giudizio altrui, è giocare con la vita, è accettare l’ingenuità di un sentimento che non vuole essere contaminato da troppi ragionamenti. É accettare la realtà, prendendola in giro.

Il femminismo ci dovrebbe aver insegnato a non avere paura del giudizio degli altri, neppure quando questi si coalizzano per formare quell’opinione pubblica capace di sotterrarci con le sue sentenze. Si può essere adulti senza dimenticare i sogni dell’adolescenza trasportandoli, con il sorriso, talvolta amaro, nell’età adulta.

Perché vedere Amami o cado?

Perché racconta una storia vera. Una storia che dà speranza, anche a chi ne ha prese tante dalla vita. Nulla a che vedere con i 50enni che tristemente fingono di essere ragazzini, ma che sembrano non avere i mezzi cognitivi per vivere la loro età. Lo spettacolo si rivolge a coloro che accettano le delusioni, le batoste, i fallimenti, capaci di perdonarsi e di ricominciare senza dimenticare. Fallire è una cosa buona se continui a provarci. Mai convivere con i sensi di colpa, superare il dolore, acquisire la consapevolezza che talvolta la vita ti pone dei limiti insuperabili e che il futuro è sempre un’incognita.

Amami o cado

dal 16 al 20 maggio

di Giovanna Mori
con Romina Mondello
collaboratore alla regia Leone Pompucci
Costumi e scene a cura di Chiara Aversano
Progetto Luci di Mario Loprevite
Realizzazione di Lucia Rho

TEATRO MENOTTI

Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 02 36592544 – biglietteria@tieffeteatro.it

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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