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Milano. In neppure 100 metri quadri di città

100 metri quadri di città: potrebbe essere un bel titolo di libro, di racconto per l’esattezza. Milano, ci sorprende per la varietà incredibile delle proposte sia culturali sia gastronomiche.

Riguardo queste ultime, facciamo un esempio. In questo momento nei circa 100 mq del trilatero via Filzi angolo Via Carretto angolo Via Adda ci sono: un ristorante cinese tradizionale, un ristorante toscano con la carne come piatto forte, due ristoranti Fusion, un ristorante pizzeria (Limone) della buona tradizione italiana, l’Osteria Angelino (ha aperto nel 2014 dopo Roma e Malaga) con piatti della tradizione romana, un snack-bar, un bistrot biologico (il Crunchy Green è recentissimo, con menu curati, green e bio – nella foto), un piccolo negozio di alimentari caratteristici che fa anche piatti di cucina casalinga; poi il nuovo Mu Dimsum, che si trova in via Caretto 3, con le vetrine che si affacciano anche su via Fabio Filzi (il proprietario Liwei, aveva scelto per il primo locale del gruppo niente meno che Nova Milanese – una bella sfida). Sempre in Via Carretto c’è Lovster&Co con l’astice a farla da padrona, il centro di ristoro L’ODI (dal febbraio 2016) tirato sù da un gruppo di amici dopo un’esperienza alla periferia meneghina (propone anche prodotti delle Famiglia Carrisi), la pasticceria Tre Marie ora in ristrutturazione e, accanto, Joy Coffee&Green con pochi piatti ma tutti interamente biologici e poi … la storica pasticceria Ungaro all’angolo opposto. L’ultimo nato è in via Filzi 4, ILovePoke, si tratta nientepopodimenoche di Hawaian Sushi. Poco più in là in Vittor Pisani ha appena aperto l’Antica Pizzeria Da Michele ma siamo in un altro angolo dell’esplosivo quadrilatero Repubblica-Filzi-Fara-Porta Nuova.

Invece i 100 metri quadri del trilatero meneghino potrebbe essere proprio un libro, anche se non stampato, un libro in divenire, appunto: cibo a Milano, il titolo?

 

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