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Milano e Alda Merini. In viaggio con la poetessa dei Navigli

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.

(da Vuoto d’amore, Einaudi 1991)

Così Alda Merini evocava la sua data di nascita in un giorno di primavera del 1931: il 21 marzo. Una data eletta dall’Unesco a World Poetry Day, la Giornata mondiale della poesia. Per ricordare una delle voci più significative della letteratura del Novecento e la grande eredità lasciata alla sua città natale, Famelici vi propone un breve tour della memoria di una grande donna e scrittrice.

L’itinerario non può che svolgersi tra quelle “due sponde che non si risolvono (insoluta io stessa per la vita), come le rive del Naviglio” come scriveva già nel 1948 nella poesia Il Gobbo, la prima data alle stampe da una giovanissima Merini.

Immaginandoci in compagnia della poetessa dei Navigli e della sua immancabile scorta di sigarette, iniziamo allora a incontrare i luoghi che l’hanno vista protagonista e spettatrice fedele e instancabile.

tour alda merini lungo i Navigli

Il bar chimera

Si chiamava così il caffè-libreria un tempo in via Cicco Simonetta, dove Ada Merini era solita sostare per scrivere le sue poesie. Con sé, ricordava Laura Alunno, la proprietaria del Chimera, portava sempre la sua macchina da scrivere e la carta carbone. Un escamotage per sopperire all’assenza di inchiostro. Una parte dell’intensa e prolifica produzione di poesie e scritti tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta, che le valse nel 1992 il Premio Librex Montale per la Poesia, nacque proprio seduta a uno di questi tavolini.

La libreria

Davanti a una vetrina della libreria Il Libraccio, la poetessa Alda Merini si fece ritrarre in fotografia negli ultimi anni della sua vita. Approfittando della breve sosta nella popolare libreria di libri nuovi e usati, presente sul Naviglio Grande da più di trent’anni, possiamo acquistare magari qualche raccolta della poetessa. Per restare in tema, la scelta potrebbe ricadere su Canto Milano, omaggio in  prosa e poesia della Merini alla città, dove scriveva: “È bellissimo tornare (da Taranto dove aveva vissuto con il secondo marito, il poeta e medico Michele Perri) a Milano, di notte. Si potrebbe lasciarla per sempre solo per andare in Paradiso. Ma forse desidererei, anche da lì, la mia casa.

La Chiesa

Superato il Libraccio, la tappa successiva del tour è la bella chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio. Fu in questa chiesa che il 9 agosto del 1954, a ventidue anni, Alda Merini sposò Ettore Carniti. Con Ettore, proprietario di alcuni forni del quartiere e uomo geloso ma pare piuttosto infedele, ebbe quattro figlie: Emanuela, Barbara, Flavia e Simona.

La casa

Al numero 47 di Ripa Porta Ticinese, sulla sponda opposta della chiesa, si trova la casa di ringhiera in cui abitava in affitto la poetessa. Un appartamento dalle dimensioni ridotte ma stipato di oggetti di ogni tipo. “Il disordine mi è necessario. Nessun poeta può creare nell’ordine e la sua casa è il covo immaginifico”. Gli interni non sono visitabili ma sull’edificio è presente una targa che ricorda il valore memoriale di questo civico.

Lo Spazio Alda Merini

La casa di Alda Merini non è scomparsa…ha solo cambiato indirizzo. Dopo la morte della poetessa, il primo novembre 2009, l’appartamento di Ripa di Porta Ticinese è stato smantellato e traslocato molto vicino: il nuovo riferimento è il secondo piano di via Magolfa 32, ex tabaccheria comunale.

spazio alda merini

Lo spazio, gestito attualmente dall’associazione culturale La Casa delle Artiste, è una ricostruzione dell’universo di Alda e della sua camera da letto. Una caotica distesa di oggetti, ricchi di significato e storia: l’amata macchina da scrivere, il pianoforte dove suonava al telefono romanze d’amore a Pierri, le pareti dove la poetessa con il rossetto appuntava i numeri di telefono degli amici o abbozzava scarabocchi. A narrare la vita di Alda Merini, oltre ai mobili e tanti oggetti autentici, sono le belle immagini di Giuliano Grittini, fotografo persone della scrittrice.

Con l’augurio che la poesia torni a bussare sempre più spesso alle nostre porte,  lunga vita alla Merini e buona Giornata mondiale della poesia a tutti!

FOTO DI COPERTINA Ritratto di Alda Merini – credits Giuliano Grittini

 

 

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2 Comments

    • Buongiorno Barbara, lo Spazio Alda Merini è visitabile gratuitamente tutti i giorni.
      Questi sono gli orari di apertura:
      Lunedì 20,00 – 23,00
      Martedì e mercoledì 10,00 – 13,00
      Giovedì, venerdì, sabato e domenica 17,00 – 20,00

Written by Alessandra Cioccarelli

Le mie radici sono milanesi, lo sguardo... sempre in viaggio. Scrittura e didattica sono la mia passione e diventata giornalista mi sono specializzata nel settore cultura, viaggi ed enogastronomia. Alla Paolo Grassi ho incontrato la scrittura creativa e dal 2017 sono co-founder di Famelici.it. Cosa amo raccontare? Posti segreti, itinerari curiosi, storie insolite e contaminazioni di saperi...

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