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Grand Love: il ristorante solo per te a Milano

Vi raccontiamo il ristorante con un solo tavolo.

Vi ricordate che vi avevamo parlato di un ristorante con un tavolo solo? Ebbene ora anche a Milano apre un ristorante che offre la possibilità di fare la medesima esperienza. Un tavolo che può accoglier fino a 10 persone e in cui si propone un menu su misura. Il Grand Love non pone il problema dei problemi di oggi: rispettare le distanze di sicurezza. Si cena o si pranza in una sala grande intorno ad un unico tavolo.

Come nasce il Grand Love, il ristorante con un solo tavolo

Si tratta del primo “caso” in città, forse paragonabile solo alla whisky room Backdoor43, che ospita fino a quattro persone. Locali che sembrano la risposta più sicura alla pandemia. In realtà, per quanto riguarda il Grand Love, l’idea era stata pensata prima del Covid 19. Il titolare Carlos Valdes Ciampi, argentino con nonni campani e asturiani, è un grande appassionato di cucina, in particolare italiana. Ha viaggiato in tutto il mondo, ha lavorato come barman ed ha una laurea in marketing.

Nonostante il Covid 19 ha deciso di non rinunciare al suo sogno. E così oggi si può pranzare o cenare in uno spazio originale con cucina a vista, in un ambiente art déco, con un arredamento curato ed davvero particolare. Imperdibile il bassorilievo copia dell’Ex Nihilo di Frederick Hart, conosciuto grazie al film l’Avvocato del Diavolo.

Che cosa si mangia al Grand Love

Un’altra grande novità è la scelta del menu. Lo puoi decidere tu. Si possono scegliere delle proposte di cucina italiana gourmet, ma si può anche richiedere piatti o ingredienti particolari.

Quanto costa mangiare al Grand Love

Il prezzo medio è 80 euro circa a testa compresi i vini.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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