in

Al Teatro Menotti di Milano ll Giuramento di Claudio Fava

Tra le tante nefandezze del fascismo pochi ne conoscono una. Il 28 agosto 1931 sulla Gazzetta Ufficiale è pubblicato il regio decreto numero 1227. Il ministro Balbino Giuliano, su suggerimento del filosofo Giovanni Gentile, impone una regola al fine di tenere sotto controllo l’università: l’obbligo per i professori universitari di prestare giuramento al re e al duce. Solo 12 professori su 1225 rifiuteranno l’atto di sottomissione al fascismo. Il regista Ninni Bruschetta porta in scena, a Milano, al teatro Menotti, un testo inedito di Claudio Fava, “Il giuramento”, un testo che ci racconta una triste pagina della nostra storia. Testo asciutto, capace di raccontare, senza sconti per nessuno, la protervia del fascismo. Una regia fedele all’impegno civile del testo. Attori in grado di calarti in un’epoca lontana ma talvolta ancora vicina a noi. Uno spettacolo davvero imperdibile!

Mario Carrara e il coraggio di dire no

Eppure ci fu che disse no. Uno per tutti? Mario Carrara. Medico e docente universitario, uno dei padri della medicina legale italiana, seguace degli insegnamenti di Lombroso incentrati sulla fisiognomica del corpo umano, rifiutò il giuramento di fedeltà al fascismo.Al Teatro Menotti di Milano Il Giuramento di Claudio Fava Il professor Carrara, magistralmente interpretato da David Coco, dedica la sua vita allo studio e all’insegnamento. Il 13 novembre 1931 gli viene chiesto, o meglio imposto, di giurare fedeltà al re e al duce. Rifiuta. Perché? Per dignità, per coerenza nei confronti di una vita spesa in nome della ricerca scientifica. Non può tradire se stesso: non può prestare giuramento su qualcosa in cui non crede. Carrara prova un fastidio, prima che ideologico, estetico nei confronti di una forma di dittatura che cancella ciò che si deve tramandare ai posteri: la bellezza. E poi come accettare un’ideologia che sopprime il dubbio, che impone solo certezze? Carrara non si sente un eroe, ha sempre rifiutato la politica, ma non può rinunciare a essere ciò che è sempre stato: un uomo libero.É una scelta sofferta, che prevede un riesame della propria esistenza per acquisire la consapevolezza che non sempre si può mentire (soprattutto a se stessi!), che il rispetto del rigore della scienza è prima di tutto una scelta etica. Carrara sa che il più grande pericolo della democrazia è il conformismo, un modo per legittimare l’indecente. Lo spettacolo, diretto da Ninni Bruschetta, mette magistralmente in scena quell’Italia -ahimé sempre pronta a riemergere, come se la storia non fosse magistra vitae– agonizzante, incapace di scegliere da che parte stare, alla ricerca di una connivente neutralità. Quando al professore viene chiesto di giurare, all’improvviso la sua vita gli appare una fuga perenne, un chiudersi in una solitudine rassicurante. Non è un eroe, non vuole esserlo. É solo un uomo colto che comprende che la vita impone delle scelte, pena diventare corresponsabili di una realtà che tragicamente evolve verso una tragica fine senza responsabili: tutti corresponsabili, nessun colpevole. A lui, che non vuole diventare un uomo indecente, resta un’unica strada da imboccare, quella racchiusa in una parola breve ma dolorosa: NO.

In nome della dignità umana: c’è chi ha detto no, c’è chi lo dice e chi lo dirà

Al teatro Menotti di Milano Il Giuramento di Claudio Fava

In taluni casi la storia impone scelte difficili, scelte che si pagano sulla propria pelle, ma che sono inevitabili. Talvolta si può esercitare un solo diritto: il rifiuto. Chi lo fece nel 1931 non volle essere considerato eroe, anzi alcuni di loro sosterranno di  essere stati incapaci di capire la pericolosità del fascismo nei suoi primi anni di governo, si definiranno mediocri.  A mio parere, per non avere voluto svendere la loro dignità personale, sono stati i primi a far crescere quella rivolta morale, prima individuale e poi collettiva, che chiamiamo Resistenza. La storia spesso dimentica i loro nomi, Famelici li vuole ricordare non come eroi ma come cittadini liberi.

  • Francesco Ruffini
  • Mario Carrara
  • Lionello Venturi
  • Gaetano De Sanctis
  • Piero Martinetti
  • Bartolo Nigrisoli
  • Ernesto Buonaiuti
  • Giorgio Errera
  • Vito Volterra
  • Giorgio Levi della Vida
  • Edoardo Ruffini
  • Avondo Fabio Luzzatto.

Solo grazie!

[Credit Photo: Antonio Parinello]

Il Giuramento

Di Claudio Fava

regia: Ninni Bruschetta

musiche originali: Cettina Donato
scene e costumi: Riccardo Cappello
luci: Salvo Orlando
con
David Coco
Stefania Ugomari Di Blas
Antonio Alveario
Simone Luglio
Liborio Natali
Pietro Casano
Federico Fiorenza
Luca Iacono
Alessandro Romano

produzione Teatro Stabile di Catania

QUANDO: 20 | 25 febbraio

DOVE: TieffeTeatro Milano – Milano, Via Ciro Menotti 11

PER INFO: http://teatromenotti.org/

[pods name=”post” slug=”8803″ template=”post teaser”]
[pods name=”post” slug=”8310″ template=”post teaser”]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

tortino di ricotta al miele con frutti di bosco

Ricette invernali: tortino di ricotta al miele con frutti di bosco

bio-plastiche

Più plastica che pesce nel mare entro 30 anni. E le bio-plastiche?