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Destruction of the sea: rischiamo di perdere il gusto del pesce

In un recente passato l’abbiamo incensata, la consideravamo la nuova frontiera del design e dello stile. Presto ci siamo dovuti ricredere, tanto che la lotta alla plastica è stata la protagonista di una importante battaglia green. Il Parlamento Europeo ha approvato una legge che vieta l’uso di articoli in plastica monouso entro il 2021. Un atto dovuto dal momento che diversi studi hanno dimostrato che l’80% dei rifiuti marini è fatto di plastica. Un danno ecologico, un serio problema per la nostra salute: anche noi sottostiamo alla dura legge della catena alimentare.

Destruction of the sea: rischiamo di perdere il gusto del pesce

Destruction of the sea rischiamo di perdere il gusto del pesce: lotta alla plastica nei mari

Ci attende una piccola grande rivoluzione: le nostre case sono invase dalla plastica, diventata da simbolo di innovazione causa dell’inquinamento che sta minando seriamente la salute del nostro pianeta. Non vorremmo, tra qualche anno, trovarci a dire: il mare era pieno di pesci. Ci piacerebbe ricordare il gusto dell’aragosta o del salmone? No. Eppure il colpevole ha un solo nome: siamo noi stessi. L’allarme è stato lanciato da diversi anni. C’è una previsione che ci deve terrorizzare: nel 2048 potrebbe scattare il divieto di pesca. Per mangiare pesce saremo costretti a ricorrere agli allevamenti artificiali. Il rischio è perdere la biodiversità, essere sempre più vittima dei cambiamenti climatici ormai negati solo da Donald Trump. Al di là dei disastri nella nostra catena alimentare, aumenteranno le migrazioni che nessun Decreto Sicurezza potranno fermare.

Le specie più a rischio? Salmone, merluzzo, spada, tonno, persino il polpo. I pesci sono pescati troppo presto senza dargli la possibilità di accoppiarsi. La soluzione dell’allevamento? Problematica, essendo molte specie carnivore e aggressive. I primi allevamenti sperimentati dagli uomini erano di animali erbivori. Più facile da gestire. I pesci hanno bisogno di mangime a base di farina di pesce, e di questa ce n’è sempre meno. Il rischio è poi di danneggiare sempre di più l’ecosistema. Un suggerimento? Cambiamo i nostri stili di vita. Ne va la salute del pianeta e la nostra.

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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