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Come riconoscere le conchiglie: vai a Bellaria alla Torre Saracena

Si è fatta attendere, ma l’estate sembra finalmente arrivata. Il primo sole cocente ci fa ricercare l’acqua. Che sia di mare, di lago, di fiume, l’importante è che sia rinfrescante. Protagoniste delle nostre scorribande estive sono le conchiglie. Ci piacciono, ma come riconoscere le conchiglie, è spesso un arduo dilemma.

Le nostre passeggiate ci spingono ad incontrarci, talvolta scontrarci con loro. Impossibile non provare curiosità nei loro confronti. Se per noi è più facile dare un nome ai pesci, quanti sono capaci di darlo alle conchiglie? La conchiglia, un guscio che serve a proteggere alcune specie di invertebrati, rischia tra qualche anno di essere un nostalgico ricordo. Le nostre acque sono sempre più inquinate e purtroppo chi dovrebbe affrontare seriamente il problema in modo criminale non lo fa. Solo qualche giorno fa il Senato italiano ha bocciato l’emergenza climatica in Italia. Per egoismo, per ignoranza noi stiamo contribuendo alla distruzione del Pianeta.

Come riconoscere le conchiglie: una visita al museo malacologico di Bellaria

Torniamo alle conchiglie e al loro fascino. Quante storie sono in grado di suggerirci? Quali misteri nascondono? Quanti ne conosciamo? Sapete che il piccolo foro che si trova in alcune conchiglie è simbolo di morte? Alcuni molluschi, attraverso una sostanza acida, attaccano le conchiglie. Un metodo micidiale per raggiungere l’invertebrato protetto dalla conchiglia e mangiarlo.

Per scoprire il complesso mondo delle conchiglie merita una visita il museo malacologico di Bellaria. Sapete  che cosa è la malacologia? É quella scienza che cataloga e studia le conchiglie, partendo dal colore, dalle dimensioni, dalle “coste” radiali.

Per scoprirne i segreti andiamo dunque alla Torre Saracena di Bellaria, eretta nel XVII secolo dai pescatori per difendersi dagli attacchi saraceni. 5 uomini e un comandante armati avvisavano i loro concittadini attraverso il suono di una campana della necessità di trovare riparo all’interno della torre. Successivamente divenne un posto di quarantena per chi, arrivato dal mare, era sospettato di essere contagioso. Si vigilava poi sulle attività dei contrabbandieri. Oggi è visitabile gratuitamente.

Il Museo delle Conchiglie ospita una interessante collezione di conchiglie, molluschi, crostacei, corazze, scheletri di organismi marini provenienti da diverse parti del mondo ed è consigliato per chi ama e vuole conoscere le profondità del mare.

Un’avvertenza: le conchiglie si ammirano, non si portano a casa. Anche se vuote, possono essere abitate di nuovo da molluschi o crostacei. Non avviene? Servono, sgretolandosi, a formare le spiagge del futuro!

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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