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Aria in bottiglia, la nuova moda. Ma fa bene all’ambiente?

Respirare una boccata d’aria fresca? Se sei in vacanza, in alcune località italiane e francesi comincia a dilagare la nuova moda dell’aria pulita in bottiglia. Boom di vendite di Vitality Air, Aethaer e Paradise Air.

Al mare o in montagna aumentano da parte dei turisti le richieste di bottiglie di aria fresca e pulita. Alcuni negozi le vendono a un prezzo medio di 5 euro. All’interno di piccole bottiglie è contenuta l’aria del posto di villeggiatura. Perchè lo si acquista? Come regalo o souvenir. L’idea non è nuova. La start-up australiana Vitality Air nel 2014 si è imposta all’attenzione dei mercati proponendo di incapsulare l’aria in una bottiglia venduta tra i 10 ei 50 dollari, soprattutto in Asia. 

Aria in bottiglia, il nuovo business

Soprattutto in Asia l’idea dell’aria imbottigliata ha avuto successo. La si compra per combattere l’inquinamento urbano. Diverse aziende cinesi commercializzano aria pulita in lattina. In Cina, secondo recenti ricerche, l’inquinamento atmosferico uccide circa 1,6 milioni di persone all’anno. Ma la vendita di aria pulita in lattina non risolve il problema, anzi lo aggrava. Infatti la sua produzione non è affatto green. I suoi metodi di produzione contribuiscono all’aumento dell’inquinamento atmosferico globale. L’aria compressa in una lattina di alluminio è, poi, trasportata in tutto il mondo in nave o in aereo.

Commento famelico

Non c’è nulla di maggiore successo che l’inutile. Basta solo comunicarlo bene. E l’aria, soprattutto se ricorda le vacanze, vende bene. D’altra parte il mercato dell’aria in bottiglia o in lattina esiste già ed ha conquistato i mercati. Oggi Vitality Air ha superato la quota di duecentomila unità di aria fresca vendute in tutto il mondo (a ben 19,99 dollari l’una!). E le imprese che la stanno imitando prolificano. Si vende un’illusione. Quale può essere il beneficio di boccate di aria pulita, in un ambiente inquinato? Al di là delle facili ironie, non manca chi sta progettando zaini capaci di incamerare aria pulita per un’autonomia di otto ore!

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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