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Ancora possibile mangiare pomodori gustosi? Sì all’Osteria Volante a Torreglia

Good news: è ancora possibile mangiare dell’ottimo pomodoro, un ortaggio nobile caduto in disgrazia. Ma per gustarlo e recuperarne la nobiltà, bisogna riconoscere la differenza tra quello industriale, la cui caratteristica principale è di essere insipido, e quello di qualità,  rispettoso della stagionalità.

Cominciamo dall’ABC: i pomodori vanno consumati da giugno a settembre. Troppe persone dimenticano che anche i pomodori hanno una stagione, poiché abbondano tutto l’anno sugli scaffali dei supermercati. Va poi controllata la provenienza per evitare le colture industriali, spesso in serra.

I pomodori industriali sono confezionati per resistere meglio alle malattie. Inoltre, i frutti vengono raccolti tre settimane prima della loro vendita e tutto ciò è a scapito del loro gusto. Vanno favorite le piccole produzioni, meglio se biologiche, prestando attenzione alle aree di produzione, favorendo i circuiti più corti. Va consumato preferibilmente fresco, perchè la conservazione in frigorifero concorre alla perdita del sapore. Andrebbero preservati a temperatura ambiente.

Come scegliere il pomodoro di qualità?

Non è facile. Un pomodoro non ha odore, profumo e garanzia di qualità visiva. Ecco perché la nostra unica garanzia di selezionare un buon prodotto, prima di assaggiarlo, è considerare le sue condizioni di produzione. Vale a dire, locale, organico e stagionale.

Dove abbiamo assaggiato un pomodoro davvero pomodoro: Osteria Volante a Torreglia

Un pomodoro nobile lo abbiamo assaggiato in un piatto servito dall’Osteria Volante a Torreglia, in provincia di Padova. Un’osteria di cui torneremo a parlarvi presto. Il piatto? Il gazpacho arricchito con pane e burrata di bufala pugliese, una proposta davvero strepitosa. Finalmente un pomodoro che sa di pomodoro!

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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