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Oslo, Capitale Verde Europa 2019. E in Italia?

Il turismo sostenibile ha sempre più successo. Molti turisti ora ricercano cibo, benessere, bellezze naturali e comportamenti green. Si afferma un “turismo verde” che sceglie mete capaci di testimoniare la loro anima ambientale. Aumentano le città con orti urbani, vigne in città e cortili che “producono” frutta e verdura.

Oslo, Capitale Verde Europa 2019. E in Italia?

Oslo ha colorato la sua città di verde. Il centro città non conosce il traffico: tutti a piedi o in bicicletta. Si è trasformata un’utopia in realtà. Come la capitale norvegese si è aggiudicata la proclamazione di città green? Con l’ eliminazione delle auto dal centro, la drastica riduzione delle emissioni di CO2, la conservazione di una foresta primaria nell’area urbana, la gestione dei rifiuti e la costruzione a impatto zero del nuovo Oslo Airport City.

E in Italia? Secondo Lega Ambiente, nel 2018, la città più verde è Mantova, seguita da Parma e da Bolzano (grazie anche alle sue piste ciclabili). La sorpresa? Cosenza che si piazza quinta in virtù delle sue aree pedonali. Tra le prime dieci città si trovano Pordenone, Belluno, Treviso, Macerata e Bologna. La regione più sofferente? La Sicilia. La maglia nera? Catania. La città più grande green? Milano, che si fregia del miglior servizio pubblico e del più importante utilizzo di car sharing. Roma, come Napoli, ahimè, si piazza nelle parti basse della classifica.

Mantova, la città più green d’Italia

Perchè Mantova si aggiudica il podio di città italiana più green? La città lombarda si aggiudica il terzo gradino del podio per la raccolta differenziata, il settimo per l’estensione delle zone boschive e il decimo per quella delle isole pedonali. Il miglior risultato lo conquista nei trasporti per la presenza delle piste ciclabili.

La città europea green del 2020?

Lisbona, premiata per la capacità di creare una mobilità sostenibile.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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