Flora è un nome bellissimo e non solo per un ristorante. Un coup de food: a Busto Arsizio un ristorante di natura e di design, un nuovo modo di interpretare la cucina gourmet con al centro del menu la verdura.
Ma torniamo al nome. Bravi i fratelli Gabriele e Riccardo Escalante, che se lo sono accaparrato per il loro locale a Busto Arsizio, evocando così in due sole sillabe tutta l’opulenza di un mondo vegetale, ma anche l’eco pagana della primavera e il brandname di storiche creazioni d’arte applicata.
Indossando fiori, per rendere omaggio al luogo e al tema, in modalità Doppiamente Famelici e Doppiamente Floreali siamo andate alla degustazione. Ve la raccontiamo senza distinzioni di font, perché il rispettivo stile – che scriva Daniela o scriva Monica – un po’ cominciate a conoscerlo.
Flora, ristorante di natura e di design
Flora è un ristorante molto ben disegnato: tanto bianco e fiori nei toni del verde i suoi motivi grafici, qualche tocco di colore. Una vista che rallegra gli occhi. Il mondo vegetale appare in forma un gigantesco wallpaper (WOW! Esplosione di memoria sulle tappezzerie floreali anni ’70! Noi ragazze baby-boomers le abbiamo avute nelle nostre camerette) e in un assemblaggio decorativo, quasi frattale, di rametti componibili, le “Algues” disegnate per Vitra dai fratelli Bouroullec “una specie di Lego per adulti”, ha commentato Gabriele ridendo. W il design, diciamo noi!
Un locale rivoluzionario capace di parlare a un ampio pubblico senza abbandonare la mission di proporre una cucina gourmet. Rivoluzionario anche nella scelta del luogo di apertura: non la cosmopolita Milano, ma la provinciale Busto Arsizio.
La storia di Flora inizia nel 2017, dopo che Gabriele ha maturato diverse esperienze in Italia, da Villa Crespi al Seta di Milano, mentre Riccardo conosceva la ristorazione straniera, da Miami a Buenos Aires fino a Sydney. I fratelli fin da piccoli hanno conosciuto la magia del cibo. Come racconta Gabriele: “nostro padre gestiva una gastronomia a Tradate e io con mio fratello siamo cresciuti mangiando e bevendo”.
Riccardo e Gabriele hanno sempre coltivato un sogno: aprire un ristorante. Rifiutano lo sfarzo, l’eccesso di tanta cucina poco interessata a rispettare l’ingrediente. Nessun interesse per una perfezione ripetuta, incapace di comunicare emozioni. Fanno parlare ingredienti semplici ma raffinati. Gabriele, in particolare, scova e propone bottiglie di vini naturali difficili da trovare in altri ristoranti. Vini che si accompagnano egregiamente ai piatti proposti.
A proposito del nome “Flora”!
Il ristorante non è propriamente vegetariano o vegano. Benché sia un trionfo di creazioni vegetali e di vini naturali, in carta ci sono anche piatti con carne o pesce. Semplicemente, Flora era un bel nome.
Succede che si chiami “Flora” anche uno degli stampati più storici di Gucci (lo vedete qui sopra), da cui è nata anche una fragranza femminile. E ispirati alla flora, sono alcuni dei più classici servizi da tavole di porcellana delle più grandi case. Combinazione, la parte storica di Busto Arsizio, provincia di Varese, ha tantissime villette in stile liberty-floreale.
Ma Flora ristorante, non è classico: è una cosa a sé.
Coup de food: la filosofia, il percorso gustativo, i piatti, i colori!
La filosofia di Flora: inseguire la verità dell’ingrediente (dimenticando il proprio ego!)
Materie prime semplici, ma cercate con passione e lavorate per tirarne fuori l’essenza. La ricerca di una libertà in nome dell’esaltazione del gusto. Il tutto in un ambiente riposante. Pochi metri quadrati, dove assaporare una cucina ridisegnata con eleganza, sempre autentica. Un ristorante come abbiamo scritto rivoluzionario, ma anche paradossalmente costruito per ricordarci la nostra storia enogastronomica. Un posto per la generazione del baby boom dove ritrovare la propria adolescenza. Un format che a Gabriele e Riccardo piacerebbe riproporre in altre città. Una via diversa per una ristorazione giovane con carattere. “Ecologia gastronomica” uscito a un certo punto nella conversazione. Definizione calzante!
Il nostro percorso floreal-vegetal-famelico
Insalata di arancia in un letto di indivia condita con olio extra vergine di oliva e timo (per gli oleomaniaci: monocultivar siciliana, la Nocellara del Belice). Se per Daniela è un fiore, per Monica è il disegno della carta da parati (un po’ psichedelica) della sua cameretta!!!
Uno sciatt di rapa e sopra, polvere di semi di zucca – la sua nota verde! Se per Daniela è terra e verde-gemma, per Monica è un punto interrogativo di un fumetto!!!
Nel cestello, pane della casa, hummus di ceci con erba cipollina. Una pausa per riprendere il nostro gioco di suggestioni…
Zuppa di zucca e siero di latte, pinoli e olio di semi di zucca: una crema-cremosa, supervellutata, dal colore floreale. E che belle le due idee: una, i pinoli e due, un uso nobile per un olio di semi. Se per Daniela i pinoli sono pistilli d’avorio, a Monica sovviene la favola di Pollicino, le briciole di pane lasciate cadere per segnare un sentiero da poter ripercorrere!!!!
I colori dell’orto, cioè ortaggi di giornata cotti, crudi, in consistenze diverse. Tecnicamente un’insalata one-of-a-kind, irripetibile. Volete più dettagli, lo sappiamo. Eccoli: barbabietola cotta in pasta di sale, cipollotto cotto in aceto di mele, crema di nocciole, radicchio tardivo e variegato, cerfoglio e coriandolo. Se per Daniela sono fiamme vegetali, per Monica è un piatto in cerca di un pittore capace di immortalarlo!!! Cercasi un Arcimboldo del 2000.
Il meraviglioso risotto al sedano-rapa, burro acido, carciofo crudo e chips di topinambour (sembrano petali!) che, complice un piatto dai riflessi iridescenti, sembra fluttuare nell’aria. Se a Daniela sembrano petali… Monica vede delle foglie accartocciate che lasciano il posto a nuovi virgulti!!!
Taglio di agnello, il suo fondo, mela, spinaci affiancato a una misticanza condita con olio, sale, limone. Se per Daniela ricorda un pacchettino con sorpresa, per Monica è la rappresentazione surreale del gioco più amato dei bambini, nascondino. Che cosa si nasconde sotto la misticanza? Un sapore e un ingrediente da scoprire!
Gelato alla vaniglia e mela caramellata… Se per Daniela è un cuscino dove nascondere il volto, per Monica è il ribaltamento della favola Biancaneve e i 7 nani. La matrigna diventa improvvisamente buona e offre una mela dolce accompagnata da un fresco gelato!!!!
caffè, Madeleine … Il nostro viaggio floreale-vegetan- famelico si conclude con Proust e già la nostalgia di ciò che abbiamo degustato presso un ristorante che nella semplicità nasconde una filosofia ricca di spunti e suggestioni.
Le 5 foto instragrammabili del ristorante Flora
Via Gioacchino Rossini, 29
21052 Busto Arsizio VA
Telefono: 348 073 8215
Daniela Ferrando e Monica Viani
(come nella foto di copertina)
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