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A Portofino c’è una sfera piena di luce. Un gioco di poesia, design e suoni

Prima di leggere il post, un invito. Guardate la fotografia. É un tuffo in un gioco di luci, di poesia, di design e di suoni della natura che rimandano sia a un bagno in mille emozioni, ma anche a un vortice di pensieri più profondi.

La sfera è da sempre simbolo della perfezione, della vita, della genesi, in cui tutto c’è e da cui tutto ha inizio. E’ una figura magica e dunque poetica che ci aiuta ad entrare in contatto con noi stessi, che ci regala calma e consapevolezza della nostra esistenza.

A Portofino c'è una sfera piena di luce

A Portofino c’è una sfera piena di luce

Mondo Terracqueo, un soffio di poesia a Portofino

A Portofino è stata recentemente inaugurata un’opera d’arte che, oltre a celebrare la bellezza, rappresenterà il piccolo borgo ligure in tutto il mondo.

Oggi una destinazione turistica si comunica in modo diverso rispetto al passato. Come? Attraverso le emozioni. E Portofino ha deciso di enfatizzare la sua bellezza attraverso l’arte. La sfera diventerà ambasciatrice della piccola cittadina ligure dovunque. La ammireremo al Salone del Mobile a Milano e forse a San Remo al Festival della canzone italiana. Poi varcherà i confini nazionali.

A Portofino, al calare della sera, ogni giorno, fino al 6 gennaio, sarà possibile assistere ad uno spettacolo fatto di luci, poesia e musica. Mondo Terracqueo è un’ opera originale dello scultore Marco Nereo Rotelli, che fa parte del progetto culturale e di comunicazione Mondo Terracqueo.

Portofino: una fera di luce fatta da Rotelli

Posata al centro di una passerella galleggiante che unisce le due sponde della baia, Mondo Terracqueo è una sfera d’acciaio alta 2,5 metri che sulla sua superficie reca incisi a fuoco i versi dedicati al mare e al pianeta donati da grandi poeti contemporanei internazionali.

All’interno della sfera, alcuni monitor diffondono informazioni sul mare e il suo stato di salute fornite dall’Acquario di Genova, accompagnate dalla musica ispirata ai suoni dell’acqua creata dal DJ e conduttore radiofonico Alessio Bertallot.

Come spiega l’artista Marco Nereo Rotelli: “La bellezza salverà il mondo, Dostoevskij ci ricorda che è un impegno etico. La sfera è metafora di un mondo che soffre, la poesia è quella voce che serve a credere nell’umanità“.

Love in Portofino…anche d’inverno

Portofino è un lembo di terra di pochi chilometri quadrati: soli 2,53 km ². Il resto è natura: mare e boschi. Si trova nella parte occidentale del Golfo del Tigullio, nella Liguria di Levante. Fa parte del Parco naturale regionale e dell’Area naturale marina protetta di Portofino.

A Portofino c'è una sfera piena di luce

Borgo di pescatori, dalle case color pastello, incastonata in una suggestiva baia e circondata dalla fiorente macchia mediterranea, non raggiunge i 500 abitanti.

Offre diverse attrattive di interesse storico, tra cui la Chiesa di San Giorgio e il suggestivo Castello Brown costruito nel XVI secolo e oggi sede di romantici matrimoni.

Ma ciò che rende famosa in tutto il mondo Portofino è la piazzetta, sorvegliata dall’alto dal Castello e resa vivace dalle barche che dondolano l’una vicina all’altra.

Scorci di storie e di leggende

A Portofino c'è una sfera piena di luce

Su Portofino gravitano racconti, forse alcuni dai toni leggendari. Gli archivi, i giornali sono ricchi di spunti per chi volesse scrivere un romanzo. Fughe d’amore, delitti senza colpevoli, pirati, epidemie di colera, forse qualche spia…Qualche esempio? Il prete della chiesa parrocchiale di San Martino nel 1837 denunciava pubblicamente un trafficante di bare, gendarmi fuggivano con le fidanzate per sposarsi  perché non avevano l’autorizzazione dei superiori, Lady D e Dodi in fuga d’amore.

Convinti ad andare a Portofino? Ne vale la pena. Potrete dire si essere stati in uno dei borghi marittimi più affascinanti d’Italia.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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