La La Land: no stellato no, più un fast food alla ricerca del successo. Il musical di Damien Chazelle, interpretato da Ryan Gosling e Emma Stone, ha una trama semplice, direi banale: Sebastian è un pianista il cui sogno è quello di aprire un locale jazz; Mia è un’attrice costretta a numerosi provini che aumentano la sua frustrazione.
- Una storia d’amore convenzionale
- una trama che equivale a un piatto ricco di ingredienti ma male abbinati
- gli attori che ricordano chef costretti a creare piatti per accontentare i clienti.
Insomma aspettative deluse! Non si può dire che sia un brutto film, ma sicuramente non quel capolavoro osannato dalla critica cinematografica. Sembra più un furbo tentativo di recuperare un genere: il musical. Musical, ovvero sogni romantici e, dunque, perfezione estetica I colori, la musica, i volti e gli sfondi sembrano tante immagini rubate agli spot pubblicitari. Alla fine Sebastian e Mia realizzeranno i loro sogni, pagando un prezzo molto alto. Scenderanno a patti con il mondo del business, rinunciando alla magia dei loro sogni, e si dichiareranno sconfitti dal punto di vista sentimentale. Che dire? Il passaggio dal 900 al 2000 ha cambiato anche il sogno americano. Se nel secolo scorso era la realizzazione professionale e quella sentimentale, oggi ci si accontenta della prima. Ma se dobbiamo sognare e fuggire dalla realtà, perché rinunciare all’en plein?
GIPHY App Key not set. Please check settings