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Claude Monet in Italia

Claude Monet in Italia

monet ed il ponte di Dolceacqua vicino a BordigheraLa vita di Claude Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 5 dicembre 1926) fu molto prolifica, lunga e non priva di polemiche con i suoi reiterati attacchi agli altri pittori della corrente impressionistica, artisti che a torto o ragione definiva per la maggior parte imbrattatori di tele. E’ comunque proprio a lui che si deve la nascita del movimento dell’impressionismo francese e certamente è stato il più coerente e prolifico del momento. Lo stesso termine “impressionismo” deriva dal nome di un suo quadro “Impression, soleil levant“, esposto nel 1874. Un critico, Jules Castagnary, scrive “…sono artisti impressionisti nella misura in cui non rappresentano tanto il paesaggio quanto la sensazione in loro evocata dal paesaggio stesso. […]. Da questo punto di vista hanno lasciato alle loro spalle la realtà per entrare nel regno del puro idealismo”. Non si tratta ovviamente del filtro marcatamente personale che avrebbe stravolto la rappresentazione del reale (pensando per esmpio, tra i tanti, agli “espressionisti”) ma certamente il lungo cammino che portò l’arte a staccarsi dal reale era iniziato. Ricordiamo di come le ultime tele del maestro abbiano spesso perso (ed in questo particolare ricordano le esperienze del grande pittore inglese Turner) molto spesso ogni collegamento con il figurativo per proporre viste eteree e quasi astratte (si dice favorito dai gravi problemi agli occhi che non permettevano una corretta visione).

Claude Monet in Italia: tante tele tra le quali il ponte di Dolceacqua

Siamo nel 1884 e Monet va con Renoir, per un breve soggiorno, a Bordighera: a pochi chilometri c’era l’elegante ponte romano “a schiena d’asino” di Dolceacqua, che ha ispirato il pittore francese per ben 4 diverse tele. Dolceacqua il ponte medievaleRientrato a Giverny, a gennaio riparte ancora per Bordighera da solo. Arrivato in città, scende alla “Pension Anglaise” dove permane dipingendo oltre 50 tele. Invece è nel 1908, dal settembre al novembre, che risiede a Venezia e scrive di Palazzo Ducale e di Venezia: “…l’artista che concepì questo palazzo fu il primo degli impressionisti (…) Venezia è l’impressionismo in pietra”. Ritorna a Venezia anche l’anno dopo e continuerà a dipingere, a memoria, vedute della città lagunare.

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