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Master Chef 9: è nata una stella. Jeremy Chan in nome di cibo e cultura

Master Chef 9 Jeremy Chan in nome di cibo e cultura

Non capita facilmente che nell‘Olimpo degli chef nasca una stella. Durante la decima puntata di Masterchef 9 è accaduto. Ed è accaduto in nome di cibo e cultura.

Chi è Jeremy Chan

Classe 1987, nato in Inghilterra da padre cinese e madre canadese, Jeremy Chan, il gentile e bello chef stellato, laureato in Lingue e Filosofia e titolare del ristorante stellato Ikoyi a Londra, ha conquistato proprio tutti. Ha iniziato a cucinare da adulto e da autodidatta. Per 4 anni fa la gavetta in diversi ristoranti.

Il Web è impazzito per lui, tanto che su Twitter è comparsa la proposta di una petizione per averlo o come ospite fisso o come giudice delle prossime edizioni di Masterchef.

Non urla, non sbraita, non assume toni severi e giudicanti. Anzi, aiuta, dispensa con il sorriso sulle labbra utili consigli per realizzare al meglio i piatti. Consiglia come cuocere l’astice, segnala i tempi giusti per la cottura della pasta, rivela segreti per una salsa al guanciale capace di deliziare i palati.

Perchè lo chef Jeremy Chan piace tanto a Famelici

Perchè ricorda, come da noi è sempre ricordato, che cibo è cultura e contaminazione di tradizioni diverse. Jeremy  Chan ha vissuto in molte parti del mondo, parla 7 lingue, tra cui l’italiano imparato leggendo Dante, e ha ottenuto la stella Michelin proponendo un menu con una forte impronta africana. La sua è una cucina creativa, fusion, senza connotazioni precise. Una cucina che esalta sapori, colori e profumi.

A proposito, per la cronaca, a risultare il migliore dell’Invention Test è stato Antonio. É bello assistere ad una trasmissione di intrattenimento che si trasforma in un momento in cui vincono cibo e cultura. Non è frequente e quando accade è giusto sottolinearlo.

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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