L’hotel Roma a Cervia si conferma come uno dei migliori alberghi attrezzato per le esigenze di una vacanza famigliare. Merito del successo anche la cucina proposta dal giovane chef Lorenzo Alessio che sa presentare in un albergo, che accoglie diversi turisti, piatti da ristorazione “schietti e sinceri” come lui del resto.
Chi è lo chef Lorenzo Alessio
Passione, ingegno e dedizione sono la chiave per una ristorazione vincente. Chi è Lorenzo Alessio? Uno chef 34enne, nato a Gioia Tauro, membro per diversi anni della Nazionale Italiana Cuochi, con alle spalle studi di Liceo scientifico terminati con il diploma in ragioneria. È approdato alla cucina dopo una breve carriera da calciatore nelle squadre giovanili della A.S. Roma.
La voglia di indipendenza economica lo spinge a cercare lavoro nella ristorazione. La sua carriera parte come lavapiatti in un locale a Pisa. Ma Lorenzo ha voglia di farsi strada. Vinto dall’amore per la costruzione di piatti golosamente accattivanti, inizia il suo percorso che dopo diversi anni lo porta oggi a guidare la cucina dell’Hotel Roma di Cervia. Complice anche la sua esperienza presso il ristorante a Bagno di Romagna dello Chef Paolo Teverini, dove impara l’abc della cucina. E poi tante esperienze.
Nessun corso di cucina, ma tanta esperienza pratica in particolare all’estero: Inghilterra, Germania, Spagna, Londra, India, Islanda e tanti altri posti. Per Lorenzo gli anni all’estero sono stati importantissimi.Racconta: “Ho sempre cercato di conoscere il mondo della cucina a 360° senza barriere mentali che spesso ti portano a scegliere un posto più tosto che un altro, e mi ci sono tuffato dentro senza pensarci troppo, ristoranti Stellati – Osterie – Navi da Crociera – Hotel di lusso ed Hotel da incubo, Street food, competizioni culinarie, franchising, ultimamente anche in una casa di riposo in poche parole non mi sono fatto mancare nulla, spinto sempre dalla curiosità di capire, apprendere e migliorarmi. Come dico sempre ai miei ragazzi, anche nella situazione più disperata c’è sempre qualcosa da apprendere e sta a voi intuirla”.
Tutte queste esperienze, lo hanno fatto crescere come professionista, ma anche come uomo. Grande conoscitore ed estimatore del baccalà Islandese, lo ha fatto conoscere in diversi paesi del mondo, a breve tornerà in Islanda per visitare nuovamente i luoghi dove questo prodotto nasce e si trasforma fino ad approdare nel nostro paese.
Lorenzo collabora anche con Royal Greenland, azienda che fornisce in tutto il mondo pesce di alta qualità catturato in natura nell’Atlantico del Nord e nel mar Glaciale Artico. “Per loro – continua Lorenzo – “ho avuto la possibilità di curare un progetto che ho visto nascere dal principio, al quale tengo molto, in particolare tengo in maniera specifica al percorso fatto insieme alle persone che hanno contribuito alla realizzazione del tutto. Uscirà a settembre, ma è una piccola sorpresa…”
Intervista allo chef Lorenzo Alessio
Ho fatto qualche domanda a Lorenzo Alessio per farmi raccontare la sua esperienza, la sua cucina presso l’ hotel Roma e i piani per il futuro.
Qual è la chiave del successo della cucina di un ristorante di un albergo come l’Hotel Roma?
“La ricerca di ingredienti di qualità abbinata a una proposta di facile comprensione per l’ospite di un albergo che accoglie soprattutto famiglie. Dobbiamo assicurare un buon rapporto qualità prezzo. E poi attenzione alla forma, ma soprattutto alla sostanza. Non c’è spazio per l’ego dello Chef, possiamo raccontare quello che vogliamo ma un piatto prima di tutto deve essere buono e sano”.
Qual è stata la difficoltà più grande da superare?
“Sapere adattare le ricette della tradizione, tenendo ben presente che stai proponendo piatti per tantissime persone, in questo periodo serviamo circa 370 pasti a servizio. Se nella cucina di un ristorante eserciti soprattutto la creatività, in quella di un albergo devi avere una mente molto elastica e con grandi capacità organizzative del lavoro, ma in particolare del personale, altrimenti è un attimo perdere il controllo di un servizio, ed una semplice tagliatella, se fatta in casa come ancora facciamo noi, può diventare un problema se non si gestisce bene il tutto”.
Perché hai partecipato a numerose competizioni culinarie?
“Venendo dal mondo dello sport, portavo con me lo spirito agonistico che mi spingevaa competere con gli altri. Ma in realtà volevo solo misurarmi con me stesso. Sicuramente sono occasioni per crescere professionalmente e umanamente. Consentono di avere un confronto con i migliori cuochi internazionali. Ti insegnano l’autocontrollo in situazioni che possono rilevarsi abbastanza stressanti.
Ho scoperto il mondo delle competizioni culinarie diversi anni fa tramite Gaetano Ragunì lui si stava facendo strada nel mondo delle competizioni ed io ero un ragazzino che lo seguiva sempre, anche per supportarlo e dargli una mano e nel frattempo assorbivo ed imparavo, oggi è il General Manager della Nazionale Italiana Cuochi ed è una grande soddisfazione perché so bene quanto si è dato da fare, abbiamo lavorato per tanti anni insieme, e devo a lui sicuramente una buona parte della mia formazione. Far parte della NIC mi ha permesso anche di affinare le mie capacità lavorative in team”.
È importante sapere lavorare in team?
“Certo. Ti aiuta ad accrescere le tue conoscenze, ad affinare le tue capacità e competenze. Diventi un cuoco capace di guidare una brigata”.
Il futuro? Ti piacerebbe conquistare una stella?
“Le mie basi di cucina si sono formate proprio all’interno di ristoranti stellati, ed ho avuto la fortuna di lavorare all’interno di brigate al fianco di Chef con delle competenze straordinarie, Paolo Teverini ai tempi aveva una brigata invidiabile, ricordo ancora quando il grande Gualtiero Marchesi veniva a trovare lo Chef, ci tremavano le gambe al solo pensiero di preparare qualcosa per lui, eravamo giovanissimi ed assorbivamo come spugne, uno di questi era Gianluca Gorini, ho detto tutto.
Ma per poter parlare di stella, bisognerebbe prima di tutto incamminarsi verso un certo tipo di percorso che dura anni, fatto di enormi sacrifici, e bisogna essererealmente convinti di voler raggiungere certi obbiettivi, altrimenti rischi di rincorrereun sogno preincartato da qualcun altro. Nella vita mai dire mai. Ma fino ad oggi la stella non ha mai fatto parte dei miei obbiettivi o sogni nel cassetto.
A tanti miei colleghi quando si parla della stella Michelin gli si illuminano gli occhi, li capisco, ma a me non fa questo effetto. Per me vorrebbe dire voler fare carriera e cambiare il mio modo di vivere. Oggi quando faccio una scelta non rifletto su quello che mi potrà dare ma cosa mi potrebbe togliere. Preferisco tenermi la felicità.
La stella ti regala prestigio, ma non serenità. Ovviamente questo è solo il mio pensiero. Oggi ho un mio modo di pensare, di vivere e fare il cuoco non è altro che il mio ruolo all’interno della società o forse la cosa che al momento mi riesce meglio, sono consapevole che la cucina mi ha dato tanto ma ho tanti progetti e non sono tutti focalizzati sul mondo culinario”.
Credit Photo: hotel Roma e Royal Greenland
Sono 3 anni che facciamo le ferie all’hotel Roma. Conosco bene la bravura e la passione che lo chef Lorenzo Alessio ci mette nel preparare i menù. La sua bravura è la coccola che il cliente desidera dopo aver passato parecchie ore sotto il sole. Il suo lavoro insieme al suo staff è sempre gradito e glielo diciamo in molti. Bravi tutti. Buona serata
L’ho conosciuto solo quest’anno è non ho perso l’occasione di intervistarlo. Mi ha colpito molto la sua passione per la cucina, la voglia di sperimentazione, la consapevolezza di quanto sia importante lavorare in team, la curiosità, la voglia di condividere le sue conoscenze. Monica Viani
Plaudo all’innegabile ingegno culinario di Lorenzo, vissuto con la semplicità e l’umiltà dei grandi. E’ un vero orgoglio per Gioia Tauro la sua città, che riscopre la Positività di tanti giovani gioiesi e non. Graziella Carbone preso. Ass. ” Insieme… Noi con te”
Condivido pienamente ciò che scrive. In questo momento siamo in Puglia per scoprire il litorale della costa di Manfredonia. Ne abbiamo scritto e ne scriveremo ancora. Se ha piacere di inviarci informazioni relative al vostro operato, ci fa piacere. W la Puglia, regione di cultura e di tante ottime proposte gastronomiche.
Lorenzo e io siamo stati coinquilini per un’annetto buono: era appena arrivato a Pisa e cercava casa (oltre che un lavoro) dopo l’esperienza nelle giovanili della Roma; il destino ci ha fatti incontrare ed è stata una gran fortuna!
Ricordo ancora con affetto quel periodo: aveva iniziato come lavapiatti in un piccolo ristorante in centro, ma il suo progetto era molto più ambizioso e si intuiva!
La mattina andava al lavoro sempre diverse ore prima, per seguire le preparazioni dei cibi e imparare. Nonostante questo, non si limitava al lavoro perché nella pausa pomeridiana andava in palestra ad allenarsi e la sera dopo il lavoro la spendeva con gli amici. Mi ha sempre impressionato la sua grande forza d’animo!
In poco tempo è diventato aiuto-cuoco e da lì poi ha preso il volo verso altri lidi ed è sempre andato crescendo.
Prima perché, in casa ci ha fatto ingrassare tutti perché la domenica faceva la spesa e cucinava per noi per far pratica. Già i primi tagliolini all’astice o le pappardelle al cinghiale erano fenomenali! Poi la notte non si dormiva perché mangiavamo per sedici, ma in casa eravamo solo in quattro! Un anno meraviglioso!
Bellissimo ritratto di Lorenzo, che condividiamo volentieri. Noi abbiamo conosciuto un giovane chef che ama il suo lavoro. Un vulcano di idee. Prossimamente ci racconterà la sua esperienza in Islanda e ci svelerà i segreti del baccalà.