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Guerra sull’hamburger: solo di carne? Decide il Parlamento Europeo

Il Parlamento europeo ha deciso sulla guerra nata riguardo alla definizione dell’ «hamburger». Si può denominare così solo se contiene carne o anche se è vegetale? Come sempre, non è solo questione di nome. Alla fine la mozione che voleva le denominazioni di burger, salsiccia e bistecca solo ai prodotti di carne è stata respinta.

Si può chiamare hamburger un hamburger vegetale? La questione ormai non è solo materia di discussione tra appassionati di food. É economica, addirittura politica. La dimostrazione è che la guerra sull’hamburger ora riguarda il Parlamento Europeo, che deve esprimersi su 4 emendamenti al regolamento  OCM – l’organizzazione comune dei mercati agricoli che disciplina il mercato interno – per fare chiarezza sulla denominazione di quei prodotti vegetali che possono sembrare carne, assumendone persino il sapore.

L’importanza economica sta nei dati: i prodotti vegani negli ultimi mesi hanno conosciuto un incremento del 264%, mentre i produttori di carne nello stesso periodo ha registrato un calo del 3% dei consumi.

Un hamburger vegetale può essere chiamato hamburger?

La questione non è semplice, è filosofica: il nome è dato dal contenuto del prodotto oppure dalla forma con cui ci è proposto in tavola. Che cosa è successo fino ad oggi? Al momento in Europa è stato permesso usare termini come «prosciutto» anche per prodotti  vegetali. I produttori di carne non ci stanno per paura che prenda piede quel settore vegetale ancora di nicchia, ma che  le crisi sanitarie stanno facendo crescere a vista d’occhio. La paura è evidente: essere danneggiati e perdere quote di mercato. Così Copa-Cogeca, associazione delle più importanti realtà di agricoltori europee, ha lanciato l’iniziativa «Ceci n’est pas un steak», «Questa non è una bistecca». Gli avversari non sono da poco: le multinazionali Unilever, Mc Donald’s, Burger King e Nestlé, che stanno investendo sui prodotti vegetali. Non assisteremo ad una battaglia, ma ad una guerra.

Gli emendamenti per “salvare” l’hamburger di carne

Il primo emendamento in discussione vuole chiarire che «bistecca», «salsiccia», «scaloppina», «burger» e «hamburger» devono essere prodotti esclusivamente con la carne. I prodotti a base vegetale devono scegliere una denominazione diversa. Un secondo emendamento è più soft proponendo di lasciare alla Commissione la facoltà di creare un elenco di prodotti a base vegetale esentati dalla regola, ma con la dicitura  «senza carne».

Un terzo emendamento consente il nome «carne» solo ai prodotti che la contengono, ma ammette la dicitura «hamburger vegetale». I Verdi suggeriscono che i prodotti che non contengono carne possono chiamarsi hamburger o bistecca con la dicitura: «a base vegetale», «privo di carne», «vegano» o «vegetariano».

Il precedente del latte: che cosa è successo?

La Corte di Giustizia europea ha stabilito che termini come latte e burro non possono essere usati per prodotti fatti con soia e tofu. Il precedente darebbe ragione a chi sostiene che il termine hamburger spetta a quei prodotti fatti solo con la carne. Per la Coldiretti si eviterebbe di ingannare il consumatore, legittimando un furto d’identità resa possibile solo da strategie di marketing.

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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