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Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba: time is up

A Milano, presso la sede di Microsoft Italia, è stata presentata la 92° edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Dall’8 ottobre al 4 dicembre in nome della sostenibilità.

Quest’anno il ristorante selezionato dalla Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è il Venissa di Mazorbo con la sua cucina espressione del luogo, della laguna, della Venezia Nativa. Gli chef Chiara Pavan e Francesco Brutto propongono quella che definiscono una cucina ambientale, profondamente legata al territorio.

Time is up“, il tempo è scaduto, è il tema delll’edizione 2022 della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dopo che la scorsa edizione era stato scelto il claim “Connessi con la natura”. Risulta evidente la volontà di incentivare la riflessione sulla necessità di agire al più presto per affrontare la minaccia del cambiamento climatico. La sfida che ci aspetta nel futuro è la sostenibilità e la sfidanella sfida è trovare le modalità per coinvolgere i giovani.

Come ricorda nel suo intervento Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera di Alba: “Abbiamo deciso di continuare il nostro impegno in nome della sostenibilità. Il pianeta sta male, ma noi non stiamo meglio. Il cambiamento climatico ci impone di cambiare i nostri stili di vita. Non abbiamo più tempo, dobbiamo agire immediatamente. E dobbiamo farlo in prima persona. Il tartufo, l’oro bianco delle nostre colline, continuerà ad esistere solo se il contesto naturale lo consentirà. Non ci stanchiamo di proporre la sostenibilità incrociata, che prevede il mettere a confronto tre ambiti: quello ambientale, economico e sociale.

Come ha sottolineato Stefano Mosca, direttore generale Ente Fiera Del Tartufo Bianco d’Alba. “la Fiera è il più importante evento del Piemonte. Coinvolge diverse imprese del territorio e genera una ricaduta economica su tutta la regione. Si vuole sviluppare un turismo sostenibile, di qualità, capace d’intercettare la domanda autospendente. In media chi viene nel nostro territorio spende 200-250 euro al giorno, una cifra più alta di quanto stimato in altre città italiane. Le nostre terre sono apprezzate più della Borgogna!”

Quando si svolgerà la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

Per nove settimane, Alba, le Langhe, il Monferrato e il Roero saranno il palcoscenico di innumerevoli iniziative organizzate dalla Fiera per gli amanti dell’oro bianco. La 92ª edizione della Fiera è previsto per sabato 8 ottobre, per concludersi domenica 4 dicembre. La Fiera sarà visitabile tutti i weekend il sabato e la domenica, con l’apertura straordinaria di lunedì 31 ottobre e martedì 1° novembre.

La proposta enogastronomica della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

Cuore della Fiera sarà anche quest’anno il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, unitamente alla rassegna Albaqualità, all’interno del Cortile della Maddalena. A rendere goloso il tutto, l’Alba Truffle Show (all’interno della Sala Beppe Fenoglio), pronto ad accogliere le creazioni gourmet nate dall’estro di grandi firme della cucina nazionale e internazionale, oltre ai seminari di Analisi Sensoriale del Tartufo e le Wine Tasting Experience dedicate ai grandi vini di Langhe, Monferrato e Roero. Numerosi poi i cooking show di grandi chef. Confermato il format vincente delle cene insolite, che vedrà la proposta gastronomica di chef stellati in scenari di pregio.

Il folclore tanto amato dai turisti stranieri

Tra i tanti appuntamenti, segnaliamo il Palio degli Asini e le attività proposte dalla Giostra delle Cento Torri. E poi un appuntamento fuori regione: oltre alla cena stellata con Tartufo Bianco d’Alba presso lo Skyway di Courmayeur, sul Monte Bianco, si rinnova la collaborazione con Verbier e con Martigny (dove ha sede la Fondazione Barry, volta alla tutela e alla valorizzazione dei cani San Bernardo), in Svizzera.

La magia golosa del Truffle Hub

Riconfermato anche per quest’anno, dopo il debutto nella passata edizione, il Truffle Hub, sede distaccata della Fiera presso il Castello di Roddi, trasformato in hub digitale territoriale che fungerà da vetrina per le eccellenze enogastronomiche piemontesi, valorizzate attraverso l’organizzazione di cene firmate da chef in arrivo da tutta la regione.

Il Capodanno del Tartufo Bianco

Tradizione ormai consolidata è quella della celebrazione del Tuber Primae Noctis, il Capodanno del Tartufo, che sarà l’occasione per brindare – dopo il fermo biologico – alla prima notte dell’anno in cui si dà l’avvio alla cerca per i trifulau. Nella notte tra il 20 e il 21 settembre, in concomitanza con gli appuntamenti della Global Conference on Wine Tourism, allo scoccare della mezzanotte il Castello di Grinzane Cavour sarà teatro di un evento di rilevanza mondiale in cui verrà raccontata al mondo intero l’apertura della cerca, regolamentata dal calendario regionale che prevede – dopo il periodo di fermo biologico – la raccolta dal 21 settembre al 31 gennaio.

Il design si conferma un tema importante della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco

Un nuovo oggetto andrà ad arricchire il Kit per il Tartufo Bianco d’Alba: dopo la “Pepita” griffata Maison Raynaud, gli affettatartufi “Alba” disegnato da Ben van Berkel per Alessi e “Xfetta” creato da Davide Oldani, i guanti “Trace” ideati da Patricia Urquiola, le spazzole da tartufo “Giacomo” – griffate Gufram, il brand italiano di design che da sempre si contraddistingue per la sua identità pop, dirompente e radical, e immaginata da Job Smeets – quest’anno sarà la volta di un nuovo oggetto realizzato dall’architetto e designer Fabio Novembre.

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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