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Fase 2: come riaprono i ristoranti e i bar dal 18 giugno

Ai tempi del Coronavirus non è facile gestire un ristorante o un bar. Occorre mettere al primo posto la sicurezza del personale e del cliente. 336.137 imprese attendono con ansia il vademecum, il documento tecnico del Comitato tecnico scientifico che contiene le norme da seguire per riaprire in sicurezza. Il 18 giugno su pressione di diverse regioni molti locali riapriranno. Ma come?

Fase 2: come riaprono i ristoranti e i bar

Secondo anticipazioni di diversi quotidiani le norme saranno contenute in un documento piuttosto corposo. I ristoranti  e i bar hanno dovuto attendere a lungo il via libera per la riapertura a causa del rischio che comportano possibili assembramenti favoriti dal desiderio della gente di uscire di casa.

A quanto riporta La Repubblica, i tavoli dovranno rispettare la distanza di 2 metri l’uno dall’altro e dovranno essere sanificati, da ditte specializzate, tutti i giorni. Secondo il Gambero Rosso alcune amministrazioni concederanno la possibilità di occupare gratuitamente o con sgravi fiscali il suolo pubblico. Ma vediamo alcune misure che sembrano essere già state discusse ed approvate.

  • Mascherine e igienizzanti

Titolari, gestori, personale dovranno dotarsi di mascherine e guanti sia in cucina che in sala. I clienti saranno obbligati ad usarla quando non saranno seduti al tavolo (alla cassa, in bagno, all’entrata o all’uscita). Non sarà possibile utilizzare guardaroba.

I bar e i ristoranti dovranno mettere a disposizione dispencer di igienizzanti all’ingresso, nei pressi della cassa, in bagno. Dovranno poi sanificare le superfici che sono state toccate dai clienti, evitare di mettere a disposizioni contenitori riutilizzabili come porta-tovaglioli o saliere. Probabilmente saranno proibiti i buffet. Tovaglie, tovaglioli  dovranno essere messi in specifici sacchi per la lavanderia.

  • Prenotazioni on line

Ciò che andrà evitato sarà l’assembramento, per cui occorrerà contingentare gli ingressi che saranno autorizzati a seconda della metratura del locale. Dove possibile, si adotterà la separazione degli accessi di entrata e di uscita. Saranno incentivate le prenotazioni on line e i pagamenti con carte al tavolo. Si consiglia di non utilizzare menu cartacei, che altrimenti andranno igienizzati dopo l’utilizzo.

Un interrogativo ancora irrisolto è la possibilità di utilizzare l’aria condizionata. Sicuramente si favorirà l’utilizzo di spazi all’aperto.

  • Distanziamento sociale

Si ipotizza un metro e 20 dal bancone per i bar, 4 metri quadrati per ogni cliente e due tra un tavolo e l’altro per i ristoranti. Chi siede allo stesso tavolo dovrà stare a una distanza – non ancora stabilita – «in grado di evitare trasmissioni di droplets». Ma c’è un’eccezione: le famiglie, che dovranno presentarsi con un’autocertificazione che attesti la parentela, sollevando i ristoratori da ogni responsabilità.

 

 

 

 

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Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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