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Chef in green: i cuochi scoprono il gusto del golf

Premetto che chi scrive non pratica il golf e lo conosce veramente poco. E di certo non mi aspettavo che gli chef potessero essere attratti da questo nobile sport. Ma Roberta Candus, direttrice della testata Golf & Gusto, è riuscita a fare scoprire il sapore del golf a chi passa tantissime ore tra pentole e fornelli. Così prestigiosi uomini di cucina si sono trasformati in esperti di green e buche.

Chef in green: i cuochi scoprono il gusto del golf. Golf e gusto, buon gioco e buon cibo

Il Castello di Tolcinasco Golf Resort & Spa, alle porte di Milano, ha ospitato la finale di Chef In Green, manifestazione giunta alla V edizione. Una kermesse assai originale, costruita da Roberta Candus con un format unico. Nonostante i numerosi e inutili tentativi di copiarne la formulazione, nessuno è riuscito a strappare alla grande esperta di golf ed enogastronomia l’dea di  un evento con diverse tappe organizzate nei più belli ed esclusivi golf italiani. “Questa edizione ha visto crescere la manifestazione che è pronta ad un ulteriore salto verso una dimensione internazionale con l’obbiettivo di coinvolgere un pubblico sempre più vasto”, ha affermato Roberta dopo la cena di gala.

Perchè Roberta l’abbinamento di golf e cibo?

Chef in Green è nato per portare almeno una giornata gli chef, i sommelier e gli addetti alla sala ad esplorare questo mondo particolare fatto di fairways, di bunker, di green e buche e… di voglia di libertà”.

Il gioco del golf piace assai agli chef, che trovano quello spirito di squadra che rende possibile vincere qualsiasi tipo di competizione. Tra i protagonisti che si sono sfidati sono stati tantissimi i grandi nomi dei ristoranti più esclusivi ma anche i nuovi talenti emergenti. Da Claudio Sadler a Felix lo Basso, Claudio Gatti, Cristian Benvenuto, Giuseppe Lo Presti e Marc Bernardi, chef emergente che cucina a 2000 metri in Val Gardena. Antonio Sorrentino chef executive di Rosso Pomodoro, Il pastry chef Nicolò Moschella e Cinzia Fumagalli, chef e vincitrice del talent Top Chef Cup e oggi giudice del programma televisivo La Prova del cuoco, e questa volta una prima entrata di due chef cinesi del Mu Dim Sum.

La serata conclusiva …e il piatto famelicamente preferito (scelta difficile!)

Sono stati 35 gli chef che sono scesi in campo, cioè in green, dando prova di grande concentrazione nel gioco, la stessa che sono abituati ad avere quotidianamente in cucina e in sala. Al termine delle gare e della premiazione il verde del green e il bianco della pallina hanno lasciato spazio al bianco del piatto e ai colori del cibo di una cena gourmet firmata da sei grandi chef che si è tenuta all’interno del ristorante del golf club “Il Tolcino, restaurant & louge”.

Il mio piatto preferito? La tartare di filetto di manzo al coltello, affumicata al melo, cipolla rossa, zabaione alla senape e capperi proposta dallo chef Sebastian Fitareau.

 

 

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2 Comments

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

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