in

Chef, artisti e poeti della cucina

Jin Hu, Antonio Biafora, Roberto Conti non solo chef, ma anche artisti e poeti della cucina. Protagonisti fuori dal coro di un mondo enogastronomico alla ricerca di nuove proposte.

Piatti che mixano cultura orientale e occidentale

Jin Hu, il giovane titolare del ristorante Izu a Milano, è interprete di una cucina giapponese che ricerca un equilibrio tra i contrasti

Jin Hu, il giovane titolare del ristorante Izu a Milano,  interpreta con maestria  una cucina giapponese che ricerca un  equilibrio tra i contrasti, coniugando la tradizione del Sol Levante con l’estro creativo di ispirazione occidentale. “La nostra è una proposta culinaria che è frutto di una ricerca continua. Ricerchiamo accostamenti inediti per proporre sempre nuovi piatti”, racconta Jin Hu. La tua filosofia? “Trasmettere a tutti la passione che anima Izu. Lo facciamo attraverso il cibo, ma anche raccontando ai nostri ospiti ciò che degusteranno: un’esperienza a 360 gradi che coinvolge e nutre corpo, mente e spirito. Il cibo è cultura”.

 

Piatti creati da outsider

chef biafora

 

Antonio Biafora, con altri 7 giovani chef calabresi riuniti nel gruppo Cooking Soon, propone una cucina che esalta i sapori della Calabria. La sua proposta culinaria sa evocare emozioni, profumi legati alla sua terra, ma soprattutto sensazioni gustative e visive che richiamano l’arte. “Il rispetto nei confronti della materia prima, di chi la produce, del cliente, ma anche di chi lavora a fianco a te è un motto da non dimenticare”. Antonio Biafora è un giovane capace di lavorare in team per promuovere una cucina territoriale spesso ingiustamente dimenticata.

Piatti per riflettere

 

Roberto Conti, chef al Ristorante Trussardi alla Scala di Milano, ama giocare con la tradizione. Nei suoi piatti spesso passato e presente sembrano confondersi. Conti è uno chef sempre alla ricerca di nuove avventure, consapevole che l’accumularsi di esperienze porta inevitabilmente  a creare menù ricchi di poesia. Realizza piatti di carattere, capaci di esaltare gli ingredienti sempre riconoscibili al palato, senza dimenticare di esprimere il vero lusso, ovvero la semplicità della natura. La sua cucina esprime valori capaci di fare stare bene, riflettere e godere coinvolgendo sentimento e ragione.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Written by Monica Viani

Vivo a Milano, frequento librerie, musei, cinema, teatri e ...ristoranti! Laureata in filosofia, ex insegnante di materie umanistiche nei licei classici e scientifici milanesi, sono approdata nel 1998 al giornalismo enogastronomico. Dopo aver coordinato diverse riviste tecniche, aver dato vita a una collana e curato diversi libri, nel 2017 ho deciso con Alessandra Cioccarelli di fondare il blog Famelici, un blog "di frontiera", dove declinare il cibo in mille modi. Io e Ale scriviamo di cibo, rimandando a Marx, a Freud, a Nietzsche, ai futuristi, perché crediamo che il cibo sia cultura. Perché lo facciamo? Per dimostrare che si può parlare di food rifuggendo dalle banalità. Stay hungry, stay foolish!

Leonardo Da Vinci è famoso in tutto il mondo per la sua natura poliedrica e camaleontica. Non tutti sanno però che il grande innovatore fiorentino si dedicò anche all'universo dell’apparecchiatura

Leonardo Da Vinci impone il tovagliolo ai milanesi

Shakespeare e la cucina: cultura e business. Il piccione era un protagonista della tavola. Ecco la proposta del giovane chef calabrese Antonio Biafora

Cibo e cultura: Shakespeare in kitcken